A Vasto un avvocato viene aggredito per aver protestato contro il titolare di un ristorante della movida che fa risuonare “Faccetta nera”. Maurizio Acerbo e l’Anpi denunciano il clima di tensione.
I fatti risalgono alla serata di ieri, quando a Vasto in un ristorante della movida ha iniziato a risuonare “Faccetta nera” ad alto volume. Ma quando un cittadino ha protestato, segnalando che si trattava di apologia del fascismo, è stato aggredito dal titolare del locale, finendo poi al pronto soccorso.
A denunciare l’episodio sul suo profilo facebook è Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, che scrive quanto segue:
“È un episodio che rientra nel clima fomentato da Salvini, ministro degli interni. Segnalo che Faccetta Nera è un canto risalente all’epoca in cui l’Italia fascista si rese responsabile di crimini contro l’umanità e stragi orrende in Etiopia e delle leggi razziali al fianco di Hitler. Questi imbecilli che vanno cantando “viva il Duce e viva il Re” sono il frutto di ignoranza e rimozione di una tragedia che si concluse con l’Italia in macerie. Il prefetto, il questore e l’amministrazione comunale di Vasto dovrebbero far chiudere o almeno sospendere per almeno un mese questo locale. Il proprietario avrebbe finalmente il tempo di leggere qualche libro di storia (consigliamo “Italiani brava gente” dello storico Del Boca a tutti quelli che dicono che noi Italiani in fondo nelle colonie ci siamo comportati bene). Auspichiamo che l’autorità giudiziaria persegua l’aggressore. Dobbiamo aspettare di veder sfilare di nuovo le croci uncinate per le nostre città? Solidarietà a Nicholas, il compagno aggredito. Prepariamo subito esposti. E direi che sia il caso di organizzare un presidio”.
Intanto gli agenti del commissariato di polizia di Vasto stanno svolgendo delle indagini, dopo l’aggressione subita dall’avvocato Nicholas Tomeo di 31 anni di Vasto che ha affidato al proprio profilo facebook l’accaduto.
“Ieri sera, mentre passeggiavo a Vasto Marina, ho sentito da lontano suonare faccetta nera a volume altissimo da un locale della zona. Mi sono avvicinato chiedendo di interrompere subito la musica. A quel punto, a quanto pare il titolare del locale, dopo aver finto tranquillità, sull’uscio della porta d’ingresso mi aggredisce colpendomi violentemente al volto. Sono riuscito a uscire solo grazie alla mia compagna, che lo ha rallentato, visto che ero completamente stordito e stava tornando a darmi il resto. Subito dopo, l’aggressore, uscito dal locale, continuava a provocarmi con saluti romani e gridando “A noi!”. La beffa inoltre è che il luogo dove si trova il locale, è un ex campo di concentramento. Il che rende il tutto molto più grave. Quella di ieri sera è stata un’aggressione fascista a tutti gli effetti. E’ necessaria una risposta antifascista e antirazzista che continui a costruire vertenze sociali, culturali e politiche contro ogni razzismo e fascismo”.
L’avvocato Tomeo è stato giudicato guaribile in pochi giorni.
Sulla vicenda si sono espressi anche il comitato provinciale dell’Anpi, associazione nazionale partigiani italiani, di Pescara “Ettore Troilo” e la sezione Anpi di Vasto “Vittorio Travaglini”:
“Il fascismo non è una opinione, è un reato. Qualunque rigurgito deve essere immediatamente bloccato. Chiediamo alle istituzioni, dalle forze dell’ordine alla magistratura, di intervenire con fermezza davanti a quanto accaduto, utilizzando tutti gli strumenti di legge ed evitando di derubricare, come già accaduto in passato, a ‘goliardata’ un episodio che invece è grave e che presenta tutte le caratteristiche di una provocazione fascista. E al ristoratore dal pugno facile, tra una frittura e l’altra, consigliamo qualche lettura sulle nefandezze del regime fascista in Africa, altro che “Italiani brava gente”!!!!”