Carabinieri del NAS di Pescara, nel corso dei normali servizi per la repressione delle frodi in ambito alimentare, hanno indirizzato l’attenzione su di un capannone dai connotati apparentemente “sospetti”.
Dall’ interrogazione degli archivi informatici, non emergeva nessuna corrispondenza tra l’indirizzo in cui insisteva il capannone e la presenza di attività commerciali. A tal punto sono stati sufficienti pochi servizi di appiattamento all’esterno della struttura per dare la convinzione ai Carabinieri che all’interno del capannone si stessero svolgendo attività commerciali abusive. All’atto del controllo infatti i NAS si sono trovati davanti ad uno stabilimento di 1.600 mq adibito abusivamente alla produzione di additivi alimentari (fermenti lattici, lieviti, enzimi, coadiuvanti tecnologici ecc.) privo della prescritta documentazione autorizzativa e, peraltro, mantenuto in precarie condizioni igienico-sanitarie e strutturali; inoltre non erano applicate le previste procedure aziendali di rintracciabilità degli alimenti né era applicato il piano di autocontrollo aziendale basato sui sistemi H.A.C.C.P..
Il titolare del capannone è stato segnalato alla competente Autorità Amministrativa e Sanitaria e 38 tonnellate di materie prime e semilavorati alimentari sono state sottoposte a vincolo sanitario. E’ stata altresì disposta l’immediata sospensione dell’intera attività fino al completo ripristino dei necessari requisiti igienico strutturali e autorizzativi.
E sempre i Carabinieri del Nas di Pescara hanno ispezionato, unitamente ai colleghi dell’Arma Territoriale, un deposito di cereali ad uso zootecnico. Al termine delle operazioni il legale rappresentante dell’azienda è stato segnalato all’autorità amministrativa per aver mantenuto la struttura in uno stato di gravi carenze igienico sanitarie, caratterizzate dalla presenza di invasiva di stormi volatili, piumaggio e deiezioni degli stessi.
L’ASL Lanciano-Vasto-Chieti ha disposto l’immediata sospensione dell’intera attività e il sequestro di 3.150 tonnellate di cereali che erano custodite al suo interno. Il valore dei provvedimenti è di circa 3 milioni di euro.