Dopo le ultime incursioni dell’orsa Peppina e dei suoi tre cuccioli il sindaco di Pettorano sul Gizio, Pasquale Franciosa, emana un’apposita ordinanza per tutelare il plantigrado e i suoi piccoli, ma anche gli allevatori.
Nel dispositivo il sindaco emana una serie di divieti a tutela dell’orso, ma anche degli allevatori e dei loro animali come galline, polli e conigli, invitando gli interessati a dotare pollai e stalle di recinzioni elettrificate e porte rinforzate. Inoltre il sindaco vieta a chiunque di avvicinarsi all’orso bruno, a piedi, in auto o con qualunque altro mezzo a distanze inferiori a cento metri. E’ vietato inoltre: illuminare l’orso con qualsiasi mezzo, allo scopo di scattare fotografie o girare filmati; ostacolare l’operato delle forze dell’ordine e del personale della riserva monte Genzana Alto Gizio durante le attività di monitoraggio, prevenzione e dissuasione. Infine l’ordinanza vieta a chiunque di alimentare gli orsi e obbliga gli allevatori a custodire adeguatamente i generi alimentari destinati ai loro animali, per prevenire incursioni dell’orso.
Inevitabili le reazioni di parere contrario all’ordinanza del sindaco Franciosa.
“Non siamo nel territorio del parco nazionale d’Abruzzo, né nel territorio della riserva del monte Genzana e non capisco perché gli allevatori dovrebbero munirsi di porte rinforzate”, afferma Domenico Ventresca, residente a Vallelarga. “Chi paga le spese a carico dell’allevatore? Non capisco perché una piccola minoranza di popolazione debba avere ragione della maggioranza. Finora non è stato fatto mai nulla per riportare l’orso nel parco d’Abruzzo, se non in modo insufficiente e assolutamente parziale. Evidentemente dal Comune e dalla riserva vogliono che l’orso continui a girare indisturbato nei centri abitati solo con l’obiettivo di intensificare il turismo e soddisfare le voglie dei curiosi”.