“Silenzio = concentrazione” o solo “Silenzio”, le scritte a caratteri cubitali che D’Alfonso ha fatto sistemare nella sede di Pescara dove la Regione diventa… un po’ abbazia.
Che D’Alfonso abbia una predilezione per conventi, abbazie, monasteri e luoghi di culto è ormai cosa nota. Ora, però, nella sede della Regione Abruzzo di viale Bovio a Pescara, spuntano cartelli e bassorilievi posti in bella vista, come monito, in vari punti e davanti a varie stanze, prima fra tutte, manco a dirlo, quella del presidente della Giunta regionale, con scritte dal sapore monastico: “Silenzio” o “Silenzio = Concentrazione”. D’Alfonso come San Benedetto?, e passi il paragone, e un po’ abate Luciano, che lancia, anzi, scrive un monito indirizzato soprattutto alla sua squadra di governo. Non tanto “Ora et Labora”, quanto “Labora” e basta, anzi, “fa’ silenzio” perché silenzio, sottolineano le insegne, vuol dire concentrazione. D’Alfonso trae ispirazione dalle Regola di San Benedetto, anche se qui, detta la sua, di regola e come davanti a una cella di un monastero o nei corridoi di un’abbazia, ci si imbatte nei moniti monastici, sparsi qua e là, dinanzi la stanza della giunta regionale o nei corridoi del quinto piano di viale Bovio. Si sa, D’Alfonso è gran lavoratore, la sua giornata è piena di innumerevoli appuntamenti in ogni dove, e in mancanza del dono dell’ubiquità (c’è chi dice si stia attrezzando), ha disposto per iscritto la parola chiave che viene rivolta ai suoi a mo’ di monito: “Silenzio”. Una regola, quella del silenzio, che per la verità, dicono, il presidente dall’eloquio facile e forbito, non ami molto praticare …