L’Aquila, tornano le strisce blu tra le polemiche dei commercianti

Non più i 1.100 parcheggi a pagamento che c’erano prima del terremoto in centro storico, saranno invece 642 le strisce blu che tornano a quasi otto anni dal sisma, durante i quali ha predominato una sorta di deregulation.

E anarchia generale sulle strade cittadine, facile da comprendere in una città fantasma, estesa zona rossa e ancora oggi inaccessibile a macchia di leopardo. Dai 50 centesimi a un euro: tanto costerà il parcheggio a pagamento a seconda delle zone, diverse le vie che saranno delimitate dalle aree blu, tutto prima di Natale: si tornerà a pagare la sosta, ad esempio, in viale Corrado IV, a via Strinella, alla Villa Comunale, a viale Duca degli Abruzzi, a viale Gran Sasso e via Castello, Porta Leone, piazza Pischedda, Santa Maria di Farfa, via Atri e viale Nizza. In alcune zone, i parcometri andranno soltanto rimessi in funzione; in altre, la M&P – la società che gestisce i posti a raso del centro storico – dovrà provvedere all’installazione degli impianti per il rilascio dei ticket orari. Ma già esplodono polemiche, in particolare da parte dei commercianti. Soddisfatti i sindacati Fit Cisl e Filt Cgil: con il ritorno delle strisce blu, infatti, viene deliberata anche la riattivazione della Concessione tra la Mobilità & Parcheggi ed il Comune dell’Aquila, concessione che prevede la gestione del Terminal Bus di Collemaggio e dei parcheggi a raso della città. Qualche giorno fa, la società aveva comunicato alle organizzazioni sindacali il ricorso alla cassa integrazione per tutti i 20 dipendenti, in questo modo scongiurata.

Il servizio del Tg8:

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Marianna Gianforte: