A distanza di pochi mesi tornano le incertezze sul futuro occupazionale dei 100 lavoratori del cementificio di Cagnano Amiterno, acquistato soltanto il 24 luglio scorso dal gruppo Caltagirone dopo mesi di trattative, dalle quali è nata la nuova società Cementir-Sacci.
Un passaggio reso possibile grazie alla firma di una delibera regionale a poche ore dalla scadenza della concessione mineraria. Delibera che ha concesso al gruppo imprenditoriale di vedersi prolungare la concessione mineraria per 30 anni e di acquisire, con tutte le carte in regola, lo stabilimento di Cagnao Amiterno, nell’ambito di un’operazione più ampia che include altri 5 stabilimenti in Italia. Gli stessi sui quali ora, come un fulmine a ciel sereno, Caltagirone intende far scendere la scure dei tagli: 260 i posti di lavoro a rischio a livello nazionale, dei quali 19 nello stabilimento di Cagnano.
Ora i sindacati vogliono vederci chiaro. In attesa di un incontro con Caltagirone – del quale si è fatto promotore il presidente della Regione Luciano D’Alfonso con il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Giovanni Lolli – Fillea Cgil, FilcaCisl e Feneal Uil il 18 ottobre tutte le sigle sindacali nazionali coinvolte s’incontreranno nella sede di Unindustria a Roma. Continua invece lo stato di agitazione degli operai aquilani.