“Io sono Rosa Parks”, scritto e diretto da Alessandro Garilli, prodotto da Angelika Vision, è vincitore del premio G2 della sezione Migrarti alla Mostra di Venezia. Il montaggio e gli effetti sono curati da un abruzzese.
C’è un po’ d’Abruzzo nel “corto” “Io sono Rosa Parks”, scritto e diretto da Alessandro Garilli, che ha vinto il premio G2 nella sezione Migrarti alla 75a mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. A collaborare agli effetti ed al montaggio è stato l’abruzzese Christian Saraullo, mentre la produzione è firmata dalla Angelika Vision, la società di Claudio Zamarion (che nel film è direttore della fotografia), una realtà che coinvolge tantissimi uomini di cinema abruzzesi, grazie all’incubatore Icta promosso da Germano Del Conte.
Il cortometraggio è ambientato al MAXXI a Roma ed è strutturato come se fosse una grande istallazione fotografica, impreziosita da scatti d’importanti fotoreporter americani. L’intera trama si svolge all’interno del museo ed è narrata da 12 protagonisti che hanno origini famigliari diverse, arrivano da differenti città italiane, ma appartengono tutti a #ItalianiSenzaCittadinanza, il movimento che si batte per l’accesso alla nazionalità italiana e pari diritti per un milione di figli di stranieri nati o comunque cresciuti in Italia.
“Io sono Rosa Parks”, raccontando il legame tra il profondo sud degli Stati Uniti (degli anni Cinquanta e Sessanta) e l’odierno Medio Oriente, compie una riflessione sulla segregazione e ci invita ad una riflessione per capire se esiste questa odiosa “linea di separazione” anche vicino a noi e chi possa essere oggi in Italia Rosa Parks.