Tre associazioni sportive dilettantistiche qualificate come ente no-profit, poi rivelatesi fittizie perché operavano come vera attività d’impresa, sono state individuate dalla Tenenza di Ortona della Guardia di Finanza.
L’ operazione rientra nell’attività di contrasto al fenomeno di illegalità nel settore no-profit per evadere il fisco. Le operazioni ispettive hanno permesso di accertare ricavi non dichiarati per oltre 600.000 euro e Iva per oltre 100.000 euro. Per le strutture associative la legge prevede che gli associati abbiano comuni interessi e finalità d’intenti oltre che capacità decisionali e facoltà di voto. Dai controlli effettuati, invece, è risultata una scarsa partecipazione dei “tesserati” alle decisioni inerenti il contesto associativo, una rendicontazione delle entrate e delle uscite imprecisa e una palese commistione dei responsabili di tali enti nella gestione finanziaria delle varie associazioni. In particolare, dai riscontri eseguiti non è stata evidenziata alcuna reale attività ricreativa o ludica, necessaria per usufruire delle agevolazioni previste dalle leggi.
“Un’attività preventiva delle Fiamme Gialle, nel delicato ramo commerciale, per tutelare quelle iniziative che effettivamente operano nel mondo no-profit senza scopi di lucro, soprattutto a favore dei giovani e delle fasce più deboli – si legge in una nota della Finanza – Il servizio ha il duplice obiettivo di impedire che sotto la veste dell’associazionismo si nascondano forme di elusione in danno al fisco e alle organizzazioni più corrette e, al tempo stesso, di salvaguardare la credibilità e gli scopi sociali di quanti operano nel rispetto dell’osservanza delle regole”.