La segnalazione è del Forum H20: il progetto del nuovo Porto di Pescara dovrà essere rivisto, il canale ipotizzato non si concilierebbe con lo spazio occupato dai piloni del Ponte del Mare.
Può un cammello passare nella cruna di un ago? Ma soprattutto, può il canale del nuovo porto di Pescara passare sotto al meno nuovo, ma pur sempre recente, Ponte del Mare? Se per le sorti del cammello qualcuno nutre delle speranze, per il canale sembrano essercene molte meno, secondo l’associazione ambientalista Forum H2O. Per quella che il Forum chiama “incredibile svista”, il progetto del nuovo porto canale, causa la presenza dei piloni del ponte, dovrà necessariamente restringersi, non rispettando così le previsioni del Piano Regolatore Portuale.
Ad affermarlo, carte alla mano, è il Forum H2O, che parla di errore clamoroso e di imprevisto cui nessuno aveva fatto caso.
“5 metri più stretto. O forse 16 metri. La fantasiosa saga marinaresca continua. A questo punto è tutto talmente random che il nuovo porto potrebbe anche riuscire bene. O forse no. Chissà. Il nuovo porto canale di Pescara previsto nel Piano Regolatore Portuale 2016 sulla carta avrebbe dovuto essere largo 60 metri rispetto agli attuali 44 ma i progettisti non avevano fatto i conti con la presenza del Ponte del Mare, delle sue pile e delle relative fondazioni: pertanto dovrà essere ‘ristretto’. Effettivamente tra errori della diga foranea, vasca di colmata piena di fanghi, dragaggi infiniti, DDT fantasma forse potevamo aspettarci un altro colpo di scena da questa vera e propria saga marinaresca che è il Porto di Pescara”.
Secondo il Forum il progetto è stato appena depositato in Regione per la prima fase di realizzazione del nuovo assetto individuato dal Piano Regolatore Portuale, approvato a novembre 2016 dopo una gestazione lunga e contestata avviata nel 2008, anno di realizzazione del Ponte del Mare.
“Con 15 milioni di euro – continua la nota del Forum – si riesce a costruire solo una piccola porzione della mastodontica opera da decine se non centinaia di milioni di euro. Sostanzialmente si farà la cosiddetta prima fase costituita dal molo Nord che dovrà seguire il nuovo andamento a S del porto canale previsto nel Piano Regolatore Portuale 2016, largo appunto 60 metri. Assetto formulato dopo studi su studi, consulenze su consulenze; le ultime ancora nel 2015. Peccato che all’altezza del punto della deviazione toh, da dieci anni vi siano ben piantati i piloni dell’ingombrante Ponte del mare con le relative fondazioni. Il nuovo porto canale così ben disegnato dal nuovo Piano regolatore non c’entra. No, 60 metri non “ci capano” proprio! Di quanto? Gran consulto, fatti i rilievi, verificate, solo ora, le carte. Forse di 5 metri. Oppure di 16. Pertanto il Porto canale invece di 60 metri verrà un po’ ristretto, o 55 metri o, addirittura, 44 metri, proprio come ora. Come mai questa incertezza? Perché volendo far andare avanti lo stesso le carte delle autorizzazioni e dell’appalto i solerti funzionari hanno comunque avviato la procedura* (tra l’altro errando indirizzo a nostro avviso) di assoggettabilità a V.I.A. presso la regione prima di sciogliere l’arcano, presentando entrambe le opzioni. Quella da 55 metri di larghezza, infatti attende una nuova perizia strutturale sul…ponte! Domanda: può stare in piedi il ponte se si scava il canale così vicino alle fondazioni? Se dovesse risultare negativa si mettono quindi le mani avanti e c’è subito l’opzione da 44 metri nel menù. Solo che in quest’ultimo caso la profondità non potrà essere di 4 metri ma dovrà essere portata a 5 perché altrimenti Pescara rischia di andare sott’acqua durante qualche alluvione. E vai allora di nuovo dragaggio! Tra l’altro anche l’ipotesi a 55 metri è leggermente peggiorativa da questo punto di vista rispetto a quanto previsto dal Piano Regolatore Portuale. Nelle carte gli ineffabili progettisti del nuovo porto paiono prendersela con l’ideatore del ponte, sostenendo che la sua progettazione è avvenuta nel 2008 contestualmente alla redazione del Piano Regolatore Portuale e che quest’ultimo il Ponte lo riporta graficamente. Evidentemente dandosi una bella zappata sui piedi, visto che dimenticano che il Piano Regolatore non è del 2008 ma è stato approvato a fine 2016, 8 anni più tardi, dopo innumerevoli relazioni e consulenze e nonostante quel bel ponte riportato sulla carta: forse pensavano levitasse nell’aria?
Nota*. Ribadiamo che la procedura di verifica di assogettabilità a V.I.A. regionale è errata in quanto un progetto del genere è per legge soggetto a V.I.A. diretta di competenza nazionale. Se andate ora sul sito del Ministero dell’Ambiente su 12 progetti nella fase delle osservazioni ben 3 sono di infrastrutture portuali. Tra l’altro lo dice pure uno dei progettisti nel testo di uno degli elaborati. All’ARAP, ente proponente, l’avranno letto quel passaggio?”.
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