Regione, la stagione termale può essere ancora salvata

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“La stagione termale di Caramanico può essere ancora salvata.” E’ quanto hanno ribadito stamani a Pescara i rappresentanti regionali del PD, Silvio Paolucci ed antonio Blasioli ed il capogruppo consiliare di Uniti per Caramanico, Mario Mazzocca.

La situazione delle Terme di Caramanico sta rapidamente precipitando nella totale indifferenza della Regione Abruzzo, è stato detto, il tempo trascorre senza che l’ esecutivo regionale in 4 mesi abbia fatto alcunché per elaborare ed attuare una minima proposta per risolvere la vertenza in atto. Il principale centro termale abruzzese, hanno aggiunto, nonostante i roboanti proclami della recente campagna elettorale, sta vivendo una situazione insostenibile. 192 dipendenti direttamente impiegati in difficoltà economiche e con essi le loro famiglie. Il danno al comparto socio economico del comprensorio ha subito un colpo notevole. Il Capogruppo regionale del PD, Silvio Paolucci, sollecita l’approvazione da parte dell’esecutivo regionale di due delibere per sbloccare 1,5 milioni di euro già disponibili.

“A tal proposito, ricorda ancora Paolucci, il PD ha presentato una proposta nella quale si invita la regione ad applicare il documento tecnico elaborato dall’ Azienda Sanitaria Regionale che prevede la possibilità per le Terme di Caramanico di erogare prestazioni riabilitative. Si sollecita inoltre la Regione a riattivare speditamente le procedure per l’impiego di 900 mila euro disponibili nella Legge di Stabilità Regionale del 2019 ed infine avviare la sperimentazione di un modello organizzativo assistenziale”.

«Le istituzioni – dichiara il Capogruppo in Comune Mario Mazzocca -, nell’ambito delle proprie competenze, possono contribuire a scongiurare la chiusura delle strutture termali di Caramanico e, soprattutto, impedire l’interruzione del funzionamento dello stabilimento termale, oltre che dei due alberghi collegati, perché ciò determinerebbe danni irreversibili all’ economia non solo di Caramanico Terme, ma del comprensorio pescarese e si tutto il comparto termale abruzzese. E il documento della Agenzia Sanitaria adottato dalla Regione Abruzzo declina la vigente legge che dispone sia favorita la sperimentazione di modelli di assistenza che realizzino un contenimento della spesa sanitaria, anche attraverso sinergie tra strutture pubbliche e private, ospedaliere ed extraospedaliere, che la Società Delle Terme S.p.A possa erogare servizi di riabilitazione respiratoria e motoria, da ricomprendersi, senza aumento di budget, nel relativo contratto per le prestazioni sanitarie termali dalla rete privata accreditata per gli anni 2019-2021, che deve essere ancora sottoscritto».

«Le Terme possono e devono riaprire al più presto – chiosa Mazzocca -. A meno che, come da voci ormai ricorrenti, non ci sia l’interesse di qualcuno a far morire ‘Sansone con tutti i filistei’, ovvero far sì che la situazione degeneri a tal punto da rendere ‘appetibile’ un eventuale nuovo assetto societario del private, sì da mettere una pietra tombale sull’ancora possibile avvio immediato delle attività. Anche per questi motivi, abbiamo richiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, la prima di altre e più evidenti iniziative di evidenza pubblica».