Sulla vicenda occupazionale alla Pilkington di San Salvo interviene in una nota il Partito Comunista Abruzzese.
Apprendiamo dagli organi di stampa, si legge nel comunicato, che la Pilkington di San Salvo procederà a settembre, al licenziamento collettivo al termine di anno di cassa integrazione straordinaria. Come ha sostenuto la Filctem – Cgil insieme ai padroni, la condizione legittimante tale grave provvedimento è nella riduzione della vendita di autoveicoli che a livello europeo si attesta a -14%. Malgrado gli annunciati sforzi del sindacato concertativo nell’ evitare gli esuberi (film che abbiamo già visto), colpisce la comprensione dello stesso nei confronti della classe padronale con la quale, ormai, vi è un chiaro sodalizio che dura da decenni e che ora non è nemmeno più mascherato.
Il Partito Comunista, al di là del Signor Di Cola e del suo sindacato sempre più lontano dalle ragioni del lavoro, ritiene al contrario, che il plusvalore/utile accumulato dell’azienda (che ha oltretutto provveduto a grosse delocalizzazioni criminali in passato), sul sudore dei lavoratori, non debba consentire alla stessa di procedere con i licenziamenti.
In questo senso, conclude la nota, si muoveranno le battaglie del Partito Comunista in sostegno ai diritti dei lavoratori e contro i padroni e i sindacati crumiri, ribadendo la necessità di un cambio di sistema che liberi tutti dalle gabbie parassitarie padronali, per il potere ai lavoratori e cioè alla sola vera maggioranza di ogni società.