Ultimo appuntamento questa sera, domenica 23 settembre, della quarta edizione di Scenari Europei 2018, la rassegna proposta dal Florian Metateatro di Pescara e curata dal direttore artistico Giulia Basel.
Il festival, in scena dal 20 al 23 settembre al Florian Espace e allo Spazio Matta, è completamente dedicato ai lavori di giovani artisti di teatro, musica, danza, video arte. Ideato e promosso dal Florian Metateatro – Centro di Produzione Teatrale, l’appuntamento è realizzato in stretta collaborazione con il Premio Scenario e riceve il sostegno dell’assessorato alla Cultura del Comune di Pescara. Ogni serata prevede due o più spettacoli in due luoghi e in orari diversi.
“Il pubblico ci segue con disinvoltura e affolla i due spazi – afferma Giulia Basel – grazie anche alle collaborazioni con Gruppo Alhena e con Artisti per il Matta, con l’Olandese Volante e Musicando, e al sostegno della Regione Abruzzo e del MiBAC-Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Spettacolo dal Vivo. Alla fine di ogni serata, come sempre, c’è l’incontro con le compagnie e gli artisti ospiti della giornata, a cura di Paolo Verlengia, critico e ricercatore in Discipline dello Spettacolo, con Massimo Vellaccio, componente dell’Osservatorio Critico del Premio Scenario e condirettore del Florian Metateatro e con il regista e autore Pippo Di Marca, maestro del teatro di ricerca e punto di riferimento per le nuove generazioni di artisti”.
Questa sera, alle ore 21 allo Spazio Matta, andrà in scena “Neve di carta”, di Letizia Russo, ispirato al libro “Ammalò di testa” di Anna Carla Valeriano. Con Elisa Di Eusanio e Andrea Lolli, regia Daniele Muratore. Luci Camilla Piccioni, aiuto regista Valentina Fois, scene Azzurra Angeletti, costumi Angela Di Eusanio.
Note di regia:
“Una lettera portata dal vento. Mezzo bruciata. È così che una mattina, nella campagna abruzzese dove vive e fatica da sempre, Bernardino riceve inaspettate notizie di Gemma, chiusa ormai da molti anni nel manicomio di Teramo. Bernardino parte per un viaggio breve, oppure lunghissimo, per andare a riprendere Gemma e riportarla nel mondo dei vivi. Consumando i chilometri che lo separano dal manicomio, Bernardino attraversa una terra che con le sue asprezze, i suoi uomini e le sue donne, i suoi mutamenti, racconta l’Italia in quel difficile travaglio storico che l’ha portata tra le nazioni contemporanee. Gemma, che ha passato una grande parte della propria esistenza fra le mura del manicomio di Teramo, ha scoperto che soltanto scrivere lettere le permette di mantenere l’illusione di un rapporto con la realtà, col mondo dei vivi. Eppure vivi sono anche i suoi compagni, gli altri “pazzi” e le altre “pazze” che come lei aspettano qualcosa, o qualcuno, che li venga a salvare. Attraverso le sue lettere, che non sono mai riuscite a varcare la soglia del manicomio, Gemma racconta e rivive le storie, le speranze, la rabbia di chi, insieme a lei, ha conosciuto quel luogo che somiglia a un solco, e che divide i sani dai malati, i giusti dagli sbagliati”.
A seguire, alle 21.45, ma al Florian Espace di via Valle Roveto, “Intermezzo Musicale” con Junior Guitar Ensemble: Michele Anagni, Emanuele Di Cintio, Francesco Colabufalo, Matteo D’Angelo, Jacopo Pellegrini. A cura del M° Antonello Antonucci. Junior Guitar Ensemble, gruppo di giovanissimi chitarristi di Pescara legati da una solida amicizia e da una grande passione per la chitarra, eseguiranno il Concerto per liuto in Re maggiore di Vivaldi; The man I love di Gershwin; Rumores de la caleta di Albeniz; In the mood di Glenn Miller.
Alle ore 22, sempre al Florian Espace, Amor Vacui di Padova presenta “INTIMITA’”, scrittura condivisa di Lorenzo Maragoni, Andrea Bellacicco, Eleonora Panizzo, Andrea Tonin, Michele Ruol. Ideazione e regia Lorenzo Maragoni; con Andrea Bellacicco, Eleonora Panizzo, Andrea Tonin. Luci Elisa Bortolussi, organizzazione Silvia Ferrari, produzione Teatro Stabile del Veneto/La Piccionaia, in collaborazione con Armunia-Festival Inequilibrio Castiglioncello. Menzione speciale Premio Scenario 2017.
Note di regia:
“Perché sono sei mesi che non facciamo sesso, amore mio? Intimità è un discorso, un’analisi, uno spettacolo, intorno alla nostra tendenza a ripetere, nelle relazioni, gli stessi schemi di comportamento. Tre attori cercano di parlarne, in modo a un tempo pubblico e privato: perché le mie relazioni non riescono a durare? Perché in una coppia mi sembra di annullare me stesso? Forse il teatro è il luogo giusto per esplorare queste dinamiche, al microscopio e al rallentatore: gli attori, con il pubblico ogni sera diverso e ogni sera uguale, cercano loro stessi l’accesso a questa dimensione segreta, opposta alle nostre ripetizioni, opposta alla solitudine, al narcisismo, alla distanza, alla formalità: l’intimità. Attori e pubblico non sanno niente gli uni degli altri, eppure sono entrambi lì, a cercare con determinazione e amore di costruire una relazione di reciproco ascolto, che ci accompagni anche e soprattutto fuori dal teatro, che entri in risonanza con le relazioni, con le persone importanti per noi, con i nostri amici, con le nostre famiglie, con le nostre comunità di riferimento. Questo spettacolo, attraverso una storia forse d’amore tra attori e pubblico, vuole esplorare la ricerca di un equilibrio tra le reciproche disponibilità a lasciarsi comprendere, sorprendere, ascoltare. Vuole essere un contesto sperimentale in cui confrontarci con la nostra disponibilità ad essere o non essere: in intimità”.