Carcere Lanciano: detenuto aggredisce infermiera. Insorge il sindacato. Un caso di aggressione nella Casa Circondariale di Lanciano torna a riproporre in tutta la sua drammaticità il problema della sicurezza dei lavoratori nelle carceri.
Giovedì scorso 26 maggio, un detenuto originario della puglia, rinchiuso nella Casa Circondariale di Villa Stanazzo a Lanciano, ha aggredito un’ infermiera del servizio di medicina penitenziaria colpendola con un violentissimo schiaffo tanto che la stessa e’ dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso con una prognosi di 15 giorni.
A rendere noto il fatto, sia pur con qualche giorno di ritardo, il Segretario Provinciale della Uil-Pa Polizia Penitenziaria, Ruggero Di Giovanni, il quale aggiunge:
“per motivi in corso di accertamenti il detenuto, gia’ noto per la sua indole particolarmente violenta – scrive il sindacalist – si e’ scagliato contro l’infermiera senza dare alcun segnale che potesse presagire l’insano gesto; tanto che il sovrintendente e l’assistente presenti, operando con il coraggio e la professionalita’ che da sempre contraddistingue la Polizia Penitenziaria, si sono dovuti frapporre fisicamente tra il detenuto e l’operatrice sanitaria per evitare ulteriori e piu’ gravi conseguenze. Il problema sicurezza e’ noto, ma a tutt’oggi non ci risulta che siano stati adottati provvedimenti idonei a tutelare i lavoratori che operano nell’istituto penitenziario frentano. Non vorremmo che con la recente istituzione di un nuovo provveditorato a Roma, che adesso dirige gli istituti di Lazio-Abruzzo e Molise, i problemi degli istituti vengano risolti in maniera inversamente proporzionale all’aumentata distanza dai centri di ‘potere’; e’ ormai evidente che quei detenuti che ‘non sono ancora pronti al regime aperto’ sono di difficilissima gestione tanto che, come piu’ volte la Uil.Pa ha lamentato, viene messa a rischio la sicurezza dei lavoratori, che siano essi poliziotti o altri operatori penitenziari”. Per Di Giovanni “E’ ormai indiscutibile la necessita’ di prevedere, al momento del trasferimento/assegnazione, l’associazione di questa particolare tipologia di detenuti ad istituti attrezzati per la loro corretta gestione e che piaccia o meno il carcere di Lanciano al momento non puo’ gestire questa tipologia di ristretti. E’ quasi superfluo ricordare che l’organico di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Lanciano e’ del tutto inadeguato alle necessita’ dell’istituto; la Uil-Pa Polizia Penitenziaria – prosegue il Segretario provinciale – torna a chiedere l’avvio dei lavori di riorganizzazione del lavoro, riorganizzazione indispensabile per fronteggiare la carenza di Poliziotti Penitenziari, le mutate modalita’ di gestione dei detenuti ed il continuo distogliere agenti dal servizio d’istituto operato dalla direzione; la sicurezza dei lavoratori – conclude Di Giovanni – non puo’ e non deve passare in secondo piano rispetto agli altri obiettivi dell’amministrazione penitenziaria”.