Pescara, Sciopero generale contro la privatizzazione delle Poste Italiane. Con bandiere, fischietti ed altoparlanti i lavoratori delle Poste Italiane hanno partecipato stamani, davanti la sede regionale in Corso Vittorio Emanuele angolo Via Ravenna a Pescara, allo sciopero generale indetto per l’intera giornata dalle segreterie nazionali di SlpCisl, SlcCgil, FailpCisal, ConfsalCom e UglCom.
Uno sciopero contro la privatizzazione delle Poste Italiane. La decisione del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanete 35% del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato di Poste Italiane, è stato ribadito dai rappresentanti sindacali, muta completamente gli assetti societari ed il controllo pubblico della Società. Una privatizzazione che ha il solo fine di fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per incidere in quantità insignificante sul debito pubblico, è stato detto ancora, ma che non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio nazionale. Sono a rischio, secondo i sindacati, 20 mila posti di lavoro sia nel settore postale che in quello finanziario. Gli aderenti allo sciopero chiedono inoltre la modifica del piano di riorganizzazione del recapito della posta, che starebbe creando notevoli disagi sia ai dipendenti che ai cittadini ed il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, per il quale la trattativa al momento è in stallo. Non tutte le sigle hanno scioperato, la UILPoste infatti si è detta contraria. Aperti comunque tutti gli uffici postale per garantire il normale svolgimento del servizio.
IL SERVIZIO DEL TG8:
height=315