Via Lazio e Stella Maris, una opportunità di riqualificazione urbana.
Giorni fa, in un incontro con i cittadini, il sindaco De Martinis ha presentato il risultato di un questionario scaturito da un progetto del comune di Montesilvano in collaborazione con gli studenti della facoltà di Scienze giuridiche e del sociale della Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara. E’ quanto afferma in una nota Gabriele Straccini Consigliere del Movimento 5 Stelle.
L’iniziativa si chiama “Montesilvano sicura”, e nella quale i commercianti e i cittadini di Villa Verrocchio hanno risposto a domande sulla sicurezza e la riqualificazione urbana del quartiere. Nell’incontro si è affrontato il problema della riqualificazione urbana, e nel dettaglio sono state fatte delle considerazioni sulle problematiche di due strutture, Stella Maris e il palazzone di via Lazio, che da anni sono oggetto di discussioni e proposte da parte delle varie amministrazioni che si sono via via succedute.
Negli anni della scorsa legislatura io ho fatto parte delle commissioni urbanistica e lavori pubblici, naturalmente da esponente di opposizione, dove più volte abbiamo affrontato questa tematica. La mia idea, e che ho sempre esposto, in merito all’ utilizzo dei due edifici, è quella della riqualificazione dell’edifico della Stella Maris, che per la sua forma è chiamato simpaticamente aereoplano, portandolo a diventare un polo culturale e didattico attraverso il trasferimento di alcuni dipartimenti della università D’Annunzio. Mentre il palazzone di via Lazio, anch’esso una struttura importante sotto l’aspetto architettonico e abitativo (ricorda la unità di abitazione di Le Corbusier, con ballatoi, spazi comuni e luoghi di incontri e perfino una piscina) andrebbe recuperato, e potrebbe diventare una casa per gli studenti, visto la tipologia dei piccoli appartamenti. Naturalmente dopo averlo acquisito dai vari proprietari (progetti con fondi europei). La piscina inoltre potrebbe diventare un servizio per l’intero quartiere, come lo è già stato in passato, negli anni 70/80 era una piscina molto frequentata. Un intervento così fatto riqualificherebbe interamente la zona e darebbe lustro ai due edifici che non solo colloquierebbero tra di loro per i loro utilizzo, ma farebbe da volano per la rinascita di tutto l’intero quartiere. In sintesi, per riqualificare una zona non è necessario abbattere e ricostruire, come sostiene il sindaco per il palazzo di via Lazio, perchè porterebbe via più tempo e soprattutto più dispendio di denaro, e cancellerebbe le qualità architettoniche di un edificio che oggi sono nascoste dalla incuria e abbandono”.