Sono state quasi tutte respinte dal Tar abruzzese le istanze presentate da Federcaccia relative al calendario venatorio. Per il Wwf Abruzzo “l’interesse alla vita della fauna protetta è più importante del diritto alla caccia”.
Con l’ordinanza n. 222/2018 pubblicata l’11 ottobre scorso, i giudici del Tar Abruzzo sono intervenuti nuovamente sul calendario venatorio di quest’anno, dando seguito a un ricorso di Federcaccia, con il Wwf Abruzzo costituitosi in opposizione insieme alla Regione Abruzzo e all’istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (ISPRA).
I giudici abruzzesi hanno respinto le richieste cautelari di Federcaccia, finalizzate ad aumentare i periodi di caccia per le specie quaglia, alzavola, fischione, folaga, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola, beccaccino e pavoncella, beccaccia, cesena, tordo bottaccio e tordo sassello. Federcaccia ha rinunciato invece alla domanda relativa al reinserimento nel calendario venatorio delle seguenti specie: canapiglia, codone, mestolone, moriglione e frullino, perché nel frattempo la Regione Abruzzo aveva provveduto in tal senso autonomamente, senza aspettare il pronunciamento del Tar.
“Ancora una volta i giudici hanno bocciato le richieste di una parte del mondo venatorio”, ha commentato Luciano Di Tizio, delegato regionale del Wwf Abruzzo. “Il Tar ha ribadito che l’interesse alla tutela della vita della fauna protetta è superiore rispetto all’interesse dei cacciatori di esercitare il diritto di caccia per il solo fatto di aver corrisposto i relativi tributi. La Federcaccia in pratica ha ottenuto parziale soddisfazione per una sola delle richieste che aveva presentato ai giudici, mentre sono state respinte tutte le altre richieste che estendevano modi e tempi di caccia a danno della fauna e dell’ambiente”.
“Rimane il rammarico per il fatto che la Regione Abruzzo abbia reinserito tra le specie cacciabili la canapiglia, il codone, il mestolone, il moriglione e il frullino”, ha aggiunto Dante Caserta, vice-presidente del Wwf Italia. “Invece di difendersi convintamente davanti al TAR, la Regione ha accolto preventivamente le richieste dei cacciatori. Grazie anche alla nostra opposizione, è stato almeno impedito l’inserimento nel calendario venatorio delle specie moretta e combattente. Lavoreremo già da oggi affinché vengano nuovamente escluse dalla caccia tutte le specie oggetto del ricorso, in quanto molte di esse sono considerate specie in declino e presenti nella nostra Regione con poche decine di individui”.