“Ho pensato di morire”: parla al tg8 dal letto dell’ospedale di Pescara Giovanni Amodio, il pescatore di Martinsicuro, naufrago per quasi 40 ore in mare, dopo il ribaltamento della sua piccola imbarcazione da pesca. Al nostro tg anche la testimonianza di uno dei soccorritori.
È ancora incredulo Giovanni Amodio, il pescatore 35enne di Martinsicuro che è stato salvato al largo di Pescara, dopo aver trascorso 40 ore in balia del mare, a seguito del ribaltamento della sua piccola imbarcazione da pesca.
Intorno alla mezzanotte di venerdì 12 ottobre la rete da pesca della barca di Amodio s’impiglia al motore, facendo rovesciare la piccola imbarcazione. Giovanni si trova in mare, solo e al buio. Riesce a recuperare un salvagente, ma non a dare l’allarme, ritrovandosi disperatamente nella condizione di naufrago. A lanciare l’allarme è invece la mamma del pescatore, dopo aver perso i contatti col figlio, che sarà salvato domenica 14 ottobre, intorno alle 16,30 di pomeriggio, dopo aver provvidenzialmente incrociato un’imbarcazione da diporto al largo di Pescara.
Ora Giovanni Amodio è ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Pescara. Le sue condizioni sono buone e tanta è la voglia di tornare a casa a riabbracciare i suoi cari, soprattutto quel figlio di sei anni, per il quale non ha smesso di sperare.