Sisma L’Aquila: 3.32, le fiaccole per non dimenticare

Dopo due edizioni in cui la città non ha potuto vivere l’anniversario del terremoto in maniera collettiva, migliaia di fiaccole tornano ad attraversare via XX Settembre, una delle strade più colpite dal sisma che, tredici anni fa, nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2000 distrusse L’Aquila e i comuni circostanti

In corteo anche bandiere della pace e bandiere dell’Ucraina, a suggerire un appello alla pace. Una sfilata silenziosa che non ha avuto luogo nel 2020 e nel 2021, a causa delle restrizioni della pandemia Covid che hanno  lasciato spazio solo a dei rituali nel centro storico. Ritrovo fissato nell’area antistante il tribunale, poi la marcia verso l’ex Casa dello Studente alla volta del Parco della Memoria a piazzale Paoli. Lungo il percorso sono stati dispiegati 80 volontari per distribuire le fiaccole e garantire la sicurezza, anche grazie alla presenza di 3 ambulanze di 16 addetti all’emergenza sanitaria. In testa al corteo, come ogni anno, una delegazione dei familiari delle vittime, seguita dagli stendardi degli enti locali.

LA RICOSTRUZIONE – “Tredici anni fa la vita di decine di migliaia di persone, in pochi secondi, cambiò radicalmente a causa del terribile terremoto che colpì L’Aquila e molti altri centri dell’Abruzzo provocando 309 vittime. I ricordi di quella tragedia sono indelebili e ci accompagnano anche questa sera nella fiaccolata della memoria che torna a svolgersi dopo due  anni”. Lo ricorda Giovanni Legnini, commissario alla ricostruzione, aggiungendo che “molta strada è stata percorsa per la ricostruzione grazie all’impegno di tanti, a partire da quello dei cittadini che hanno sofferto e combattuto”.
“Oggi è possibile, dopo il susseguirsi delle emergenze postsisma e pandemica, dare ulteriore impulso, oltre che alla ricostruzione, anche al processo di rigenerazione e rilancio economico e sociale. Ciò sarà possibile grazie ai programmi del fondo complementare al Pnrr che accomunano L’Aquila e gli altri comuni abruzzesi a tutti i territori dell’Appenino centrale colpiti dai terremoti, con un lavoro sinergico tra le governance dei due crateri dei terremoti del 2009 e 2016”.

“Dolore e impegno: il pensiero di quanto accaduto a L’Aquila,13 anni fa, riporta alla mente queste due parole. Il dolore di chi ha perso tutto, di chi da quella tragedia è stato colpito in prima persona, e quello provato da chi in città è arrivato per portare aiuto. E, insieme al dolore, l’impegno delle donne e degli uomini del Servizio Nazionale giunti nel capoluogo abruzzese che, senza risparmiarsi mai, hanno lavorato nel soccorso e nell’assistenza a quei cittadini che avevano perso affetti e case”. Lo afferma il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
“Ma oggi il pensiero è rivolto anche all’impegno della popolazione abruzzese – aggiunge – alla tenacia e alla resilienza con cui hanno percorso, grazie a un importante patto tra le istituzioni, il progetto di rinascita della Città e dei borghi”.

 

BRACIERE ACCESO DAGLI ATLETI UCRAINI – Valeria Kononenko, atleta 31enne affiancata dal 20enne Denys Khotulov, scelti tra i ciclisti della nazionale ucraina ospiti del capoluogo abruzzese da quasi un mese, hanno acceso il braciere nel Parco della Memoria,  allestito in piazzale Paoli alle porte del centro in ricordo delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009.Un gesto di solidarietà in omaggio a una comunità colpita dalla guerra. La delegazione degli atleti ucraini, rimasta bloccata in Turchia dopo l’inizio del conflitto, è ospite del progetto Case di Roio, uno dei quartieri antisismici costruiti proprio per ospitare le famiglie sfollate del sisma. Accanto agli atleti, una bandiera ucraina La fiaccolata, a cui hanno partecipato 2-3mila persone, ha raggiunto piazzale Paoli per dare il via alla cerimonia in ricordo del sisma, partendo proprio dall’accensione del braciere e, a seguire, la lettura di tutti i nomi delle vittime. Alle 24, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in Piazza Duomo – lì dove è stato acceso un alto fascio di luce, la Messa officiata dall’arcivescovo metropolita della città dell’Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi, cui è seguita laa veglia di preghiera a cura dell’arcidiocesi. Alle 3:32 sono risuonati i 309 rintocchi, uno per ognuna delle vittime.
A partecipare al raccoglimento anche il presidente della Regione, Marco Marsilio, oltre al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, parlamentari e rappresentanti delle istituzioni regionali e locali. Tutti insieme, aquilani, italiani, ucraini, con una fiaccola in mano e il fiore del ricordo al petto, nel segno dell’accoglienza, quella ricevuta e quella donata. Tra i tanti striscioni, spicca quello degli ultras della squadra di calcio del capoluogo: “6 aprile mai possiamo cambiare il corso della storia ma abbiamo il dovere di costruire la memoria”.

 

Per tutta la giornata è stato proclamato il lutto cittadino con l’esposizione a mezz’asta e listate a lutto delle bandiere sugli edifici pubblici e, nei giorni scorsi, il Comune dell’Aquila e il Comitato Familiari delle Vittime hanno lanciato un appello ad Anci nazionale e ad Anci Abruzzo affinché i sindaci e gli italiani, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, accendano nei loro Comuni e alle loro finestre, una luce di speranza, una candela o il cellulare, partecipando così idealmente all’anniversario e ricordando anche le vittime del Covid e di tutte le guerre.

Questa mattina, 6 aprile, alle 10:30, si terrà un momento di raccoglimento davanti la Casa dello Studente e, a partire dalle 11, al Parco della Memoria si svolgerà un “open mic” di riflessione promosso dal Comitato dei Familiari. Al termine sarà piantumato un albero, simbolo di vita e di speranza.

Tutta la cittadinanza è invitata a indossare in questi giorni il Fiore della Memoria, la spilla celebrativa ideata dal Comune dell’Aquila, raffigurante un fiore di zafferano, un croco, identitario del nostro territorio, per ricordare con speranza le vittime del sisma, del Covid e di tutte le guerre.

“Ricordare, a tredici anni di distanza, il devastante sisma che colpì l’Aquila e l’Abruzzo, è un dolore che si rinnova. Le 309 vittime sono un lutto che ci portiamo ancora dentro. Gli oltre 1.600 feriti, i 100mila sfollati, e poi i danni, per diversi miliardi, alle strutture e al patrimonio artistico-culturale, sono un pensiero che negli anni non ci ha abbandonati. Così come abbiamo ancora impresse le immagini di interi territori trasformati, in pochi secondi, in una nuvola di polvere, macerie e morte. Fu una tragedia enorme, ma mise in evidenza la tempra del popolo abruzzese, che non si scoraggiò iniziando da subito una ricostruzione purtroppo non ancora ultimata. Ho fiducia che l’importante stanziamento previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza darà un decisivo contributo alla ricostruzione materiale ma anche alla rinascita economica e sociale di questi territori messi in ginocchio dal sisma e provati pesantemente anche dalla pandemia”. Lo ha dichiarato il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, nel tredicesimo anniversario del terremoto dell’Aquila.

“Nel terribile terremoto che nel 2009 colpì L’Aquila e il suo territorio persero la vita 309 persone, e 1500 furono ferite. Il nostro pensiero oggi va a tutti loro, alle loro famiglie, a chi, in pochi istanti, perse tutto. Il Comune dell’Aquila ha scelto il fiore dello zafferano come simbolo per ricordare le vittime di quel tragico evento. Un fiore della memoria, che rappresenta il territorio e la tenacia dei suoi abitanti, ma che porta in sé il senso anche della rinascita, della speranza e del riscatto”. Lo afferma il presidente della Camera Roberto Fico. “L’Aquila e i suoi borghi limitrofi non possono essere
dimenticati. L’impegno delle Istituzioni per la ricostruzione, per sostenere un percorso di ripresa e rinascita per una comunità duramente ferita, deve essere costante, così come quello che riguarda la questione fondamentale della prevenzione e della messa in sicurezza delle aree sismiche”.

“Una notte che sa di dolore. Una luce che sa di speranza”. Con queste parole il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ha accompagnato la sua partecipazione alla fiaccolata del 13/o anniversario del terremoto che il 6 aprile 2009 provocò 309 vittime all’Aquila e nel comprensorio.

“Da quella notte di tredici anni fa – ha detto il sindaco Biondi – ci sentiamo parte di qualcosa di più grande, nel ricordo di una tragedia che ci ha privati di troppe vite, ma che ci ha consegnato la responsabilità dei loro sogni. E adesso, dopo due anni, ci siamo ritrovati insieme, con le fiaccole tra le mani, di nuovo stretti in un abbraccio corale che racchiude la speranza di una comunità che non sa cosa significa arrendersi”.

“La notte del 6 aprile 2009 il terremoto spezzò 309 vite e distrusse interi paesi. L’Aquila e i territori confinanti cambiarono volto per sempre. Non possiamo dimenticare la grande forza degli abruzzesi che, con determinazione e coraggio, hanno affrontato questa dura prova cercando di ricostruire e ripartire. Così come non possiamo dimenticare lo spirito di collaborazione di tutti gli italiani, uniti come un sol uomo nell’aiutare un popolo e fronteggiare l’emergenza. A 13 anni di distanza, noi siamo ancora al fianco dell’Abruzzo”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

“Il ricordo delle 309 vittime del terremoto del 2009 all’Aquila rappresenta una ferita profonda per quel territorio e per il Paese intero. Una ferita da cui non possiamo non trarre un severo monito: la messa in sicurezza dei territori e di chi li abita deve avere la massima attenzione da parte delle istituzioni a ogni livello. La memoria delle vittime si può onorare soltanto tenendo fede a questo impegno e lavorando alacremente per portare sollievo ai familiari e per portare a compimento la ricostruzione delle aree terremotate”. Così in una nota i deputati del Movimento 5 Stelle Valentina Corneli, Carmela Grippa, Daniele Del Grosso, Patrizia Terzoni, Daniela Torto, Gianluca Vacca.

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.