Anche l’Abruzzo si prepara a festeggiare la notte di Halloween: tra tradizione e consumismo la ricorrenza di origini celtiche rivive anche quest’anno con le immancabili e versatili zucche, regine dell’autunno.
Dalla padella all’intaglio Halloween è servito. La più nota festa anglosassone di origine celtica per quest’anno ha già fatto registrare un +19% sulle vendite delle zucche made in Italy, come rivelato soltanto qualche giorno fa da uno studio di Coldiretti, relativo alle esportazioni di zucche. Nei mercati di Campagna Amica, in Italia e in Abruzzo, quest’ortaggio imperversa colorato e versatile, aprendosi a mille possibilità di trasformazione non soltanto gastronomica.
Simbolo della festa delle streghe e regina dell’autunno, anche quest’anno la zucca sarà il denominatore comune degli eventi in programma il 31 ottobre, così come vuole la tradizione.
L’origine di questa ricorrenza è da individuare nelle tradizioni tramandate dai Celti, per i quali l’anno nuovo aveva inizio il 1° novembre, quando, terminata ufficialmente la stagione calda, iniziava quella delle tenebre e del freddo. A fine ottobre, concluso il lavoro nei campi col raccolto al sicuro, i contadini potevano finalmente rilassarsi, preparandosi a vivere la stagione invernale e questo era il pretesto per organizzare una sorta di Capodanno, dedicato a Samhain, signore della morte e principe delle tenebre. I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno, cioè il 31 ottobre, Samhain chiamasse a sé tutti gli spiriti dei morti e che in questo giorno il velo che divideva il mondo dei vivi da quello dei morti si facesse più sottile, permettendo alle anime di mostrarsi e comunicare coi viventi. Per l’occasione veniva acceso un grande fuoco sacro, le cui braci venivano poi utilizzate in lanterne intagliate in zucche e rape, usanza che assunse nel tempo la connotazione più cattolica di pregare per le anime dei morti, bloccati in Purgatorio.
Oggi, complici la globalizzazione e il consumismo, Halloween è ormai entrato di diritto tra le ricorrenze da festeggiare e annotare sui nostri calendari, anticipando le più tradizionali e cattoliche ricorrenze dei santi e dei morti, che già con le prime luci dell’alba scalzeranno la componente bacchica della festa celtica, riportandoci al clima pacato e riflessivo del 1° e del 2 novembre. Ovviamente fino alla prossima zucca.