Torna stasera su Rete8 Il Lato Positivo, la trasmissione che punta a valorizzare le storie, i personaggi, le esperienze e le idee dell’Abruzzo che funziona. In onda “Acrobati metropolitani”, puntata dedicata al parkour, l’arte dello spostamento.
Tra le nuove produzioni della stagione televisiva 2018/2019 l’emittente regionale abruzzese propone Il Lato Positivo – Va’ dove ti porta l’Abruzzo, in onda ogni martedì sera alle 21. Nella puntata di questa sera – la terza, dopo quella dedicata alla Scuola dei pittori danesi di Civita d’Antino e al lavoro del fotografo Bruno d’Amicis nelle faggete del Parco Nazionale d’Abruzzo, riconosciute patrimonio Unesco – la telecamera di Antonio D’Ottavio e le interviste di Marina Moretti guideranno i telespettatori alla scoperta degli acrobati metropolitani dell’associazione Open Move. Istruttori e allievi, atleti e promesse voleranno tra vari ostacoli urbani corazzati e protetti unicamente dalla scrupolosa preparazione fisica e dalla straordinaria concentrazione mentale, attitudini imprescindibili per praticare questo sport, riconosciuto disciplina ufficiale dal CONI.
Come sempre, anche Acrobati metropolitani si avvale di un genius loci, un esperto che guida la troupe televisiva alla scoperta della disciplina del parkour e dei suoi protagonisti. Questa volta il ruolo è affidato a Paolo Cipolla, presidente dell’associazione Open Move.
Il Lato Positivo-Va’ dove ti porta l’Abruzzo è in onda ogni martedì dalle 21 alle 22, canale 10 del digitale terrestre, ed è disponibile anche in streaming sul sito di Rete8 (http://www.rete8.it/canali-tv/rete8/). Inoltre, dopo la messa in onda del martedì, ogni puntata viene caricata su YouTube, basta digitare rete8 il lato positivo per accedere a tutte quelle già trasmesse.
Il francese David Belle, ritenuto fondatore del parkour.
Definizione e storia del parkour
Il parkour è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘90. Si tratta di compiere un percorso superando qualsiasi genere di ostacolo con il massimo di efficienza, velocità e semplicità di movimento, adattando il proprio corpo all’ambiente circostante, naturale o urbano, ed eseguendo corsa, salti, equilibrismi, scalate, arrampicate, ecc.
I primi termini utilizzati per descrivere questa forma di allenamento furono arte dello spostamento (in francese art du déplacement ) e percorso (parcours).
Il termine parkour, coniato da David Belle, deriva invece da parcours du combattant (percorso del combattente), ossia il percorso di guerra utilizzato nell’addestramento militare proposto da Geoges Hébert. Alla parola parcours, Belle sostituì la c con la k, per suggerire aggressività, ed eliminò la s muta perché contrastava con l’idea di efficienza del parkour. I praticanti di questa disciplina sportiva vengono chiamati anche tracciatori (traceurs), o tracciatrici (traceuses). Il parkour si può praticare dall’età di 4/5 anni in su.
Il parkour arriva in Italia attorno al 2005, anche e soprattutto grazie al web. Nel consiglio nazionale del 19 dicembre 2017, il CONI lo riconosce come disciplina ufficiale e lo aggiunge all’elenco delle discipline sportive.
Complimenti, bellissima trasmissione a favore della salute?e una volta tanto non si parla di calcio!