L’hanno chiamata Creta, è una lupa ibrida di prima generazione, come emerso da analisi genetiche dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e vive nel Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.
La sua storia è documentata dalle videotrappole del progetto ‘Mirco lupo’ (acronimo per ‘Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla COnservazione del lupo in Italia), cofinanziato dalla Ue nel Programma LIFE. E’ il primo esemplare documentato nel Parco da quando nel 2015 iniziò la ricerca degli ibridi lupo cane. A dicembre 2018 le videotrappole ripresero tre lupi e un Alaskan Malamut che si scoprì poi essere un cane di proprietà vagante. A marzo scorso nelle immagini apparve un branco di 9 animali: 3 lupi e 6 con caratteri riconducibili all’Alaskan Malamut. Allertata la preposta squadra del progetto si è giunti alla cattura di Creta che, sterilizzata e tenuta in osservazione, è tornata in libertà. Tramite radiocollare i tecnici di progetto ne seguono gli spostamenti. I referenti scientifici di progetto ricordano la grave disparità numerica, in Italia, tra lupi (1500-2000) e cani vaganti (circa 700.000). I dati raccolti dal progetto “Mirco Lupo” tramite monitoraggio radiotelemetrico indicano che i grandi predatori, come i cani, se trovano sul territorio disponibilità di cibo, scarti di macellazione o carcasse di animali abbandonate, tendono ad alimentarsene. E in queste aree lupi e cani si incontrano e trovano occasioni di accoppiarsi. E’ indispensabile, sottolineano, combattere il randagismo, migliorando la custodia dei cani da lavoro e d’affezione. “Nel lupo – spiegano i ricercatori in una nota – si concentra un interesse collettivo che coinvolge direttamente la buona funzionalità degli ecosistemi naturali. Il lupo si è evoluto come predatore e principale regolatore della presenza di cinghiali, la sua prima risorsa trofica. Ne consegue che il lupo sia il più importante alleato nelle strategie di contenimento di questi ungulati. Se il lupo si ibrida con il cane, esiste il rischio concreto che possa perdere tale funzione. Inoltre, i frutti dell’ibridazione potrebbero essere più confidenti e avere maggiore attitudine ad avvicinarsi agli allevamenti. Da queste considerazioni si comprende come sia necessario ogni sforzo per mantenere in purezza la specie lupo”.