Chieti: operazione “Evelin”, blitz antidroga di Carabinieri e GdF

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Blitz antidroga  di Carabinieri e Guardia di Finanza anche a Chieti, nell’ambito dell’operazione denominata Evelin. Sgominata una banda di Albanesi, dedita al traffico di sostanze stupefacenti in tutta Italia.

Risiedevano sulla costa abruzzese, fra Vasto e San Salvo, dove avevano bar ed esercizi commerciali, ma in realtà gestivano l’importazione dall’Albania e da altri paesi dell’Est di grosse quantità di cocaina, eroina e hashish; la droga, attraverso una serie di referenti, veniva poi distribuita in Abruzzo e in altre regioni italiane, per il tramite dei principali esponenti della banda di Albanesi, che è stata sgominata dai carabinieri e finanzieri dei comandi provinciali di Chieti.

Dieci i misure in carcere e cinque agli arresti domiciliari: è quanto disposto dal gip del Tribunale de L’Aquila Francesco Romano Gargarella, su richiesta della Procura distrettuale Antimafia, con l’ordinanza di custodia cautelare che ha disarticolato una banda composta in prevalenza albanesi dediti al traffico e allo spaccio di droga, in particolare cocaina, e che avevano la loro sede principale a San Salvo dove svolgevano attività di copertura.

Ecco i nomi degli arrestati:

Il carcere è stato disposto per gli albanesi Denis Bimi, Clirim Tafili, Elvis Cafi, Adriano Shabanaj, Agim Cafi, Besmir Sylia, Elvin Tafili, Alessandro Ronzullo, 35 anni, originario di San Ferdinando di Puglia e residente a San Salvo, Ajden Cekorja, Bruno Aliu, Franco Nardino,55 anni di San Severo, Erlin Roci, Berardino D’Onofrio,31anni,originario di Foggia e residente a Vasto, il rumeno Costel Blanaru e il macedone Emran Morina. Domiciliari per gli albanesi Eqrem Bimi, Andersen Tomorri, Albjond Xheka, Raffaele Iacovone,51anni di Castiglione Messer Marino e Matteo Colapietra,58 anni, originario di San Severo e residente a Campomarino.

L’operazione arriva al termine di un’indagine durata oltre un anno e che aveva già portato all’arresto di 13 persone e al sequestro di 12 chilogrammi di stupefacenti. Le accuse nei confronti delle persone indagate sono a vario titolo di associazione per delinquere, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi.

Le indagini sono partite nel 2016 dopo la sparatoria avvenuta nel bar “Evelin” di San Salvo da cui l’operazione prende il nome.

“Con questa operazione congiunta di Carabinieri e Guardia di Finanza il messaggio deve arrivare a tutti forte e chiaro: a San Salvo lo Stato c’è ed è presente. Ai criminali dico, per voi non c’è e non ci sarà più spazio nella nostra città. Non venite e se venite sappiate che non la passerete liscia”. Sono le parole del sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, nel commentare l’operazione ‘Evelin’. “Tutti ci aspettavamo una risposta delle forze dell’ordine, che c’è stata, rispetto ad alcuni episodi che rischiavano di minare a San Salvo la sicurezza e la legalità. Ringrazio il ministro dell’interno Salvini, il prefetto Corona, i comandi provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza e tutti i loro uomini. Questi risultati sono frutto di un’attività investigativa che da tempo è stata avviata: oggi se ne colgono i risultati che sono ben visibili”. Il sindaco Magnacca invita tutti i cittadini a continuare ad avere fiducia nelle forze dell’ordine “perché la nostra prima preoccupazione sia proteggere, con la loro attività, i nostri giovani dai tentacoli della criminalità più o meno organizzata. Non possiamo pensare di rendere San Salvo un’isola felice, ma tutti assieme dobbiamo lavorare per proteggerla”.

Il servizio del Tg8