La scomparsa del barone Angelo de Nardis non costituisce solo la perdita di un cittadino illustre; è un pezzo di storia aquilana che va via. Così in una nota il sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi.
“Un personaggio che, per il suo particolare portamento, incontrava differenti considerazioni. Distinto, colto, fiero della sua nobiltà; non quella del casato, ma dell’animo. La sua conoscenza storica e della gente dell’Aquila e del territorio era impareggiabile. Per non parlare del palazzo di famiglia, nel cuore della città; un vero e proprio scrigno di documenti e testimonianze unico, che Angelo de Nardis volentieri apriva agli studiosi e ai curiosi della storica civica”.
Purtroppo in quel palazzo, lesionato come tanti dal sisma di dieci anni fa, non potrà fare ritorno, aggiunge ancora il sindaco Biondi. Alla consorte, professoressa Clelia Dei, ai figli, gli avvocati Domenico (nostro Dirigente comunale) e Francesco e ai professori Massimo e Giuseppina esprimo il più profondo cordoglio a nome della Municipalità e mio personale.