A pochi mesi dalle regionali, la politica irrompe nella Pescara prenatalizia per affrontare i temi più importanti del vivere quotidiano, personale e collettivo, grazie all’appuntamento organizzato dall’associazione LiberalPd.
L’associazione, che nel 2018 ha compiuto 10 anni, si ispira al Manifesto di Ventotene del 1941, considerato precursore dell’Europa unita. Nata in seno al Partito democratico, LiberalPd ha scelto Pescara per celebrare il proprio congresso nazionale. Gli appuntamenti, oggi e domani, sono coordinati dal vice segretario nazionale, l’abruzzese Loris Di Giovanni. Gli incontri sono stati pensati per favorire la riflessione su temi si stringente attualità, anche alla luce degli ultimi provvedimenti legislativi. Nel primo pomeriggio, oltre a quelli di diversi esponenti del Pd, è previsto anche l’intervento di Paolo Gentiloni. Mentre nel tardo pomeriggio, alle 19, Gentiloni presenterà il suo libro “La sfida impopulista” all’Auditorium Petruzzi del Museo delle Genti d’Abruzzo, dove dialogherà con Giovanni Legnini, ex vice presidente della Csm.
I seminari dell’associazione si sono aperti stamane, nella sala Tinozzi del palazzo della Provincia, con il convegno “Paura o coraggio? La società aperta risponde ai suoi nemici”, al quale è intervenuto anche Enzo Bianco, presidente nazionale di LiberlPd. Sollecitato dai giornalisti sulle candidature del centrosinistra, in vista delle prossime scadenze elettorali, Bianco ha affermato:
“Per le candidature locali decideranno gli organi di partito. Io auspico che ci sia, intorno a un candidato indicato dal Pd, un’ampia convergenza, anche da parte di altre forze della società civile. Quanto alle primarie per la scelta dei candidati alla segreteria del partito, i Liberal Pd hanno tre richieste: un confronto serrato ma sereno, con persone che si confrontano sui contenuti e non sulle polemiche. La seconda richiesta è che il 3 marzo sera, chiunque arrivi primo, sarà il segretario del Pd, e gli altri candidati collaboreranno con lui dando una grande immagine di compattezza e unità. La terza è che dal giorno dopo si lavori per una grande alleanza, non solo del Pd ma anche della società civile e dei movimenti liberal, attorno ad un unico candidato premier, che secondo noi è Paolo Gentiloni”.
Bianco, come hanno già fatto in queste ore altri esponenti del Pd, esclude ogni possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle, anche nel caso di una crisi di governo:
“Se questa maggioranza dovesse fallire, la parola deve tornare agli elettori”. Lo ha detto a Pescara Enzo Bianco, presidente di Liberal Pd, a margine del seminario organizzato in occasione dei 10 anni della componente del Partito Democratico da lui presieduta. “Le difficolta’ che ha il Paese in questo momento, segnate da una caduta della credibilita’ internazionale e dal fatto che per la prima volta dopo tanti anni la produzione di ricchezza ha un valore negativo, impone che ci siano scelte di governo chiare. Questa alleanza di governo è inadeguata e non possiamo pensare di costruire anche noi alleanze inadeguate”.
Il servizio del Tg8