Si mobilità la comunità di Tortoreto in favore di Denis Cavatassi, l’ex ristoratore abruzzese impegnato in Thailandia a gestire alcune attività nel settore turistico, e condannato a morte in secondo grado per l’uccisione del suo socio in affari.
Cavatassi era andato in Thailandia per aprire il suo ristorante, Ciao Bella, sull’ isola di Phi Phi. Nel 2011 la sua vita subisce un brusco e drammatico cambiamento quando, il suo socio in affari, Luciano Bucci, anche lui ristoratori di 60 anni originario della provincia di Arezzo, viene trovato morto. Dell’omicidio viene accusato Cavatassi ed arrestato insieme ad altri tre thailandesi. L’imprenditore di Tortoreto viene accusato di aver commissionato l’assassinio del socio in affari dietro il pagamento di 150 mila baht, circa 4 mila euro. Denis Cavatassi, all’epoca dei fatti 42 enne, sposato e padre di una bimba gestiva il ristorante nell’isola insieme alla vittima. Secondo quanto si è appreso durante l’inchiesta, il Cavatassi avrebbe vantato un credito, nei confronti del socio Bucci, di circa 200 mila euro. Arrestato subito dopo l’omicidio il ristoratore era stato rilasciato su cauzione. Come hanno sempre sostenuto i familiari, poteva rientrare in Italia, ma non l’ha fatto convinto che sarebbe stato assolto perché innocente. Denis, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, in questi anni ha sempre respinto ogni accusa, lamentando le condizioni disumane legate alla detenzione, come l’isolamento, oltre a non aver ricevuto un equo processo. La famiglia, attraverso i legali, ha già depositato un ricorso alla Corte Suprema in attesa che anche le istituzioni attivassero l’iter della diplomazia internazionale. Intanto oltre alla mobilitazione a Tortoreto, si registra a Roma l’iniziativa di Amnesty International. La vicenda giudiziaria di Denis Cavatassi è al centro della conferenza stampa che si terrà oggi nella sala Nassiriya del Senato, alla quale oltre al senatore Luigi Manconi, presidente della
commissione per la tutela dei diritti umani del Senato, interverranno Romina e Adriano Cavatassi, i fratelli di Denis, l’avvocato dell’imprenditore Alessandra Ballerini, Antonio Marchesi, presidente di Amnesty
International Italia, e l’avvocato Francesca Carnicelli, membro della Onlus “Prigionieri del silenzio”.