Le opere, i reperti, i ritrovamenti emersi durante i lavori di messa in sicurezza e di restauro post-sisma saranno accolti nel futuro Museo di Santa Maria dei Raccomandati. Un museo che ha una vocazione archeologica, e che potrebbe così offrire lo spazio idoneo per mettere insieme nuovi tasselli della storia della città.
Tasselli emersi nel corso degli ultimi anni con i lavori di messa in sicurezza e di ricostruzione post-sisma. A proporlo è la soprintendente unica per “l’Archeologia, le belle arti e il paesaggio” per la città dell’Aquila e dei Comuni del cratere sismico, Alessandra Vittorini. Le risorse ci sarebbero già, stanziate con l’ultima delibera Cipe. Resta da superare lo scoglio del restauro dell’immobile, che si trova lungo il Corso, e che l’amministrazione comunale ha inserito nel Piano triennale delle Opere pubbliche. Un percorso – quello della realizzazione del museo archeologico – pensato ben prima del terremoto, e infatti era prevista per la fine di aprile 2009 l’inaugurazione dello spazio espositivo che avrebbe raccontato, attraverso reperti ed epigrafi, il territorio aquilano dalla Protostoria fino all’urbanizzazione di epoca romana, ma che non ha mai visto la luce a causa del sisma. Percorso il cui completamento era stato messo in dubbio per le difficoltà del recupero dell’immobile, ora invece la Soprintendenza conferma la destinazione museale archeologica di Santa Maria dei Raccomandati e rilancia, fermo restando che il progetto dovrà essere rimodulato per poter ospitare il nuovo materiale da esporre. A tale scopo già si sono tenute alcune riunioni tecniche per stabilire un primo cronoprogramma. Tutto ruota intorno ai tempi di recupero dell’immobile: i lavori di restauro e consolidamento nello stabile dovrebbero concludersi entro il 2020, entro l’anno è atteso il bando di concorso internazionale per la progettazione. L’intervento complessivo ammonta a 13 milioni di euro, di cui la Cipe copre 1 milione e mezzo per la sola progettazione. Quali saranno i contenuti del futuro museo di Santa Maria dei Raccomandati? Tutto da stabilire, anche se quasi certamente accoglierà ad esempio il letto d’osso rinvenuto nella necropoli di Fossa e ora conservato nel grande magazzino delle opere d’arte a Celano, e diversi corredi venuti alla luce in altri cimiteri medievali dopo il terremoto.
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