Sanità Chieti, il PD difende le scelte. “C’è voluto più di un anno ma alla fine anche Mauro febbo, Umberto Di Primio, e Sara Marcozzi lo hanno capito: il DEA di II livello non penalizza Chieti”. E’ quanto afferma in una nota il Consigliere del Partito Democratico Luigi Febo.
“Più che la lettura attenta della delibera di istituzione hanno potuto le richieste portate in Conferenza dai Capigruppo della Consulta Clinica dei Primari del nosocomio di Pescara. Tutti gli attacchi alla Regione e all’Assessorato Regionale alla sanità svaniscono come d’incanto, aggiunge ancora Febo”.
“Se vogliamo informare correttamente i cittadini e parlare seriamente della scelta dell’Ospedale di II livello, il primo dato di fatto è che il tempo, finalmente, sta dando ragione al percorso e agli obiettivi di programmazione perseguiti dall’assessore regionale Paolucci. Per prima cosa, afferma ancora Febo, prendiamo atto che i consiglieri regionali Febbo e Marcozzi e il Sindaco di Chieti Umberto Di Primio, in un raptus di sincerità, condividono pienamente il Piano di Integrazione Funzionale tra Chieti e Pescara, messo in campo dall’assessore con la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale che, è bene ricordarlo, è stata la prima in Italia ad essere approvata dai Tavoli Tecnici ministeriali. Nessuno, inoltre, può negare il metodo trasparente voluto e difeso dall’assessore con la richiesta di uno studio tecnico di fattibilità elaborato da una commissione paritetica, composta anche da esponenti di altre regioni, proprio per evitare l’errore di ridurre il tema prioritario della sicurezza e della qualità delle cure per i nostri concittadini a una ridicola e inutile guerra di campanili. A chi, poi, vuole dare una lettura distorta del Decreto Lorenzin e dell’ultimo parere del Ministero, che richiedono per un DEA di II livello la concentrazione delle funzioni HUB Tempo dipendenti, diciamo di studiare meglio. Le direttive nazionali ci dicono che le funzioni non sono il numero dei primari o l’elenco dei reparti, ma le attività assistenziali complesse, di cui bisogna valutare non soltanto i volumi numerici ma gli esiti delle cure, che sono l’unica cosa importante che ci richiedono i pazienti. Il fatto incontestabile è che, nella nuova programmazione ospedaliera, il Policlinico Universitario di Chieti vede aumentare i suoi posti letto da 386 a 498 e vede, oltre all’attivazione del Polo Cardiochirurgico con annessa Rianimazione altamente specialistica, la conferma di discipline ad alta complessità come la Terapia Intensiva Neonatale, la Chirurgia Vascolare, la Chirurgia Maxillofacciale, la Broncoscopia Interventistica e la Chirurgia Toracica solo per citarne alcune. Bene ha fatto l’assessore Paolucci, cocnlude Luigi Febo, ad avviare, con atto deliberativo, il programma di potenziamento dell’attività di monitoraggio della qualità dei nostri ospedali, perché da esso sarà facile capire che il miglioramento dell’assistenza non potrà fare a meno di una completa e paritetica interazione tra i due Presidi di Chieti e Pescara”.
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