Pescara, forti disagi per le famiglie evacuate in Via Parco nazionale d’Abruzzo. Hanno trovato una sistemazione nei pressi della palazzina evacuata martedì scorso in Via Parco Nazionale d’Abruzzo a Pescara al civico numero 3, le tre famiglie sgomberate in seguito all’ordinanza urgente firmata dal vicesindaco Antonio Blasioli.
Il provvedimento di sgombero si è reso necessario, lo ricordiamo, per ragioni di sicurezza. Delle 5 famiglie residenti nella palazzina di due piani, solo tre sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni. Franco D’Amico, uno dei proprietari dell’alloggio al primo piano, evidenzia i forti disagi subiti, peraltro, con una madre anziana bisognosa di cure ed assistenza.
“Abbiamo preso un alloggio in affitto qui a fianco, racconta con la voce spezzata dal dolore, in quanto non vogliamo lasciare incustodita la nostra abitazione frutto del sacrificio e dei risparmi dei miei nonni e dei genitori. La situazione di stabilità, racconta ancora D’Amico, si è aggravata negli ultimi anni con un intervento edilizio. E’ stato alzato un piano mansardato con il rifacimento del tetto in cemento armato. Non so se sia stata questa la ragione del cedimento strutturale, fatto sta che le famiglie che abitavano all’ interno dello stabile, in tutto 14 persone, hanno dovuto lasciare immediatamente l’edificio e trovare una sistemazione da amici e parenti. Abbiamo dato mandato ad un ingegnere di fare tutte le verifiche tecniche per risalire alle cause che hanno determinato le lesioni della struttura per poter intervenire e ripristinare lo stato iniziale e poter rientrare nelle nostre case anche se, conclude Franco D’Amico, ho la sensazione che i tempi non saranno affatto brevi. Ad accertare l’insicurezza dell’immobile i Vigili del Fuoco chiamati dagli stessi residenti dell’immobile in quanto erano state riscontrate delle lesioni sulle pareti del vano scala dell’edificio. Da qui la decisione del vice sindaco di intervenire subito. In pratica mancano «le condizioni di sicurezza», è scritto nell’ordinanza, «per l’accesso all’interno dell’edificio e la permanenza da parte degli occupanti degli appartamenti ivi presenti». «Si è ritenuto necessario, quindi», si fa presente nel provvedimento, «a tutela dell’incolumità pubblica e privata, provvedere a rendere inagibile la parte del fabbricato corrispondente al civico 3, in particolare il vano scala e tutti gli appartamenti interessati». È Stata dunque dichiarata l’inagibilità temporanea di tutti gli appartamenti del fabbricato e l’inagibilità definitiva del vano scala.
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Ma una volta non era obbligatorio ristrutturare le case? Forse me lo sono sognato! Prima di lamentarsi del guaio bisogna correre ai ripari!