La Cassazione annulla le quattro sentenze di condanna in appello per l’omicidio di Roberto Tizi, il 35enne che nel 2015 venne ucciso a Martinsicuro con due colpi di pistola davanti alla compagna.
Accogliendo i ricorsi presentati dai difensori, i giudici hanno mitigato le pene, rinviando il caso alla Corte d’appello di Perugia, che ora dovrà ricalcolare l’entità delle pene. L’accusa di omicidio volontario aggravato resta, ma per i giudici della Cassazione la pena va rivista alla luce del mancato riconoscimento dell’aggravante.
Nel novembre del 2016 per l’omicidio di Roberto Tizi l’albanese Arjan Ziu, 49 anni, è stato condannato a 30 anni dalla Corte d’appello di L’Aquila, che aveva riformulato la pena di primo grado a 18 anni al termine del rito abbreviato. Il giorno dopo l’omicidio, Ziu aveva confessato di aver sparato a Tizi dopo una lite.
Le condanne di primo grado erano state rimodulate dai giudici aquilani anche per gli altri imputati: Mikele Ziu, fratello 50enne di Arjan, e i due figli Rudy e Antonio di 24 e 18 anni, per i quali le pene erano scese, rispettivamente da 17 a 16 anni per i primi due e da 17 a 12 per il terzo.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, con l’ausilio delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, Roberto Tizi fu ucciso in un agguato sotto casa da Arjan Ziu che esplose due colpi di pistola contro la vittima, per vendicarsi di una lite. Sul corpo di Tizi infierirono con calci anche gli altri tre uomini.