Acqua contaminata, l’ INFN sospende l’uso dei solventi nei laboratori. Effettuato il monitoraggio delle acque dopo la segnalazione della ASL di Teramo.
In “seguito alla segnalazione della ASL di Teramo” della presenza di tracce di diclorometano nella rete idrica sotterranea del Gran Sasso, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) “hanno verificato l’utilizzo del solvente”, “impiegato in quei giorni per operazioni di pulizia dalla colla di alcune componenti dei rivelatori” e lo “hanno immediatamente sospeso”, provvedendo “a monitorare le acque, con numerosi prelevamenti di campioni, non riscontrando più, sin dai giorni immediatamente successivi alla segnalazione, tracce del solvente”. Così, in una nota l’Infn interviene riguardo al recente provvedimento di dichiarazione dello stato di emergenza idrica nel territorio teramano da parte della Regione Abruzzo.
“Il giorno 1 settembre 2016 – si legge nella nota – è pervenuta ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell’INFN una nota della AUSL Teramo in cui si comunicava che, nel corso delle ordinarie attività di monitoraggio sui campioni di acqua provenienti dalla rete idrica sotterranea del Gran Sasso, era stata riscontrata una traccia di diclorometano in uno dei punti di captazione situati nei pressi dell’entrata dei Laboratori sotterranei, lungo l’autostrada A24”. “Contestualmente la AUSL informava che, a scopo cautelativo, sarebbe stata sospesa l’immissione in acquedotto delle acque provenienti da tale captazione”. “A seguito della segnalazione da parte della AUSL, i LNGS hanno verificato l’utilizzo del diclorometano, un solvente di uso comune altamente volatile, impiegato in quei giorni per operazioni di pulizia dalla colla di alcune componenti dei rivelatori. I Laboratori hanno quindi immediatamente sospeso l’utilizzo del solvente, e provveduto a monitorare le acque, con numerosi prelevamenti di campioni, non riscontrando più, sin dai giorni immediatamente successivi alla segnalazione, tracce del solvente.” “Nessuna ulteriore comunicazione in merito – conclude la nota – è pervenuta ai Laboratori del Gran Sasso né da parte delle Autorità competenti né di Ruzzo Reti SpA”.