CNA Pescara su commercio natalizio. Bene solo il settore alimentare. Tomei: per gli altri comparti si spera nei saldi. Tirano i prodotti artigianali, ristorazione ok.
Regge il comparto alimentare, con una netta predilezione dei consumatori per i prodotti artigianali di qualità, a cominciare dal panettone. Mentre per tutti gli altri settori – dall’abbigliamento alle calzature, dalla pelletteria agli accessori – le residue speranza di arrotondare gli incassi sono concentrate ora sull’avvio dei saldi, che in Abruzzo scatteranno dal 5 gennaio prossimo. Si vedrà solo allora se gli sconti riavvicineranno il grande pubblico anche agli acquisti in questi settori.
A tracciare un bilancio “last minute”, a poche ore dalla tradizionale cenone di Natale, è una inchiesta condotta tra i propri associati da Cna Commercio e Turismo Abruzzo. Secondo il responsabile, Cristiano Tomei, «è nel campo dell’extra alimentare che la crisi morde di più. Il fatto è che per diversi settori le vendite vanno male anche negli esercizi piazzati all’interno dei centri commerciali e negli outlet, che pure sono presi d’assalto dal grande pubblico. La spesa media, in questi punti vendita, oscilla tra i 40 e i 70 euro, decisamente troppo poco per questo periodo, in cui ci si concentrano le aspettative di recuperare i mancati incassi della stagione, se non dell’intera annata».
Bilancio invece decisamente più positivo, come detto, per il settore alimentare, che secondo il sondaggio di Cna Commercio e Turismo «continua a reggere, e per quanto riguarda il comparto delle produzioni artigianale si prevede addirittura un aumento delle vendite». A tirare è, ovviamente, la produzione di dolci artigianali, panettone in testa: «Dai contatti con i nostri associati emerge la scelta di sette consumatori su dieci che, una volta entrati nella pasticceria, si orientano verso le produzioni artigianali. Insomma, non c’è partita, con previsioni di aumento significativo rispetto all’anno passato. Sta riemergendo una voglia di tradizione e di acquisto di prodotti genuini, favorita anche dal costo tutto sommato contenuto: per un prodotto di qualità si va dagli 8,5 euro, per 750 grammi ai 30/35 per quelli farciti». Capitolo ristoranti e trattorie, infine. L’indagine della Cna conferma che «lavoreranno a ritmi costanti con punte importanti tra Natale e Capodanno, agevolati anche delle recensioni pubblicate sui principali siti online, che valorizzano e apprezzano la cucina di qualità e di tradizione della nostra regione».
L’andamento delle vendite nelle feste natalizie offre lo spunto per alcune considerazioni anche sul fronte istituzionale, come sottolinea ancora Tomei: «Il Testo unico sul commercio, attualmente in discussione in Regione, prevede la creazione di un marchio regionale delle imprese della ristorazione e delle produzione artigianale alimentare. E questo per sottolineare e valorizzare la presenza di quegli operatori che propongono prodotti del territorio, tra i meno colpiti dai sintomi della crisi».