Dieci anni e sei mesi di reclusione per Domenico Tatangelo, 60 anni accusato di omicidio preterintenzionale pluriaggravato del fratello Mario deceduto dopo otto mesi di coma.
La sentenza è stata emessa oggi dalla Corte d’Assise di Lanciano che ha condannato l’imputato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla libertà vigilata per tre anni e al risarcimento danni alle parti civili che sono la moglie e un figlio della vittima che sarà stabilita in separata sede civile. La lite tra fratelli, per futili motivi, avvenne il 22 febbraio 2015 al bar ‘Up And Down’ di Castiglione: Mario morì per le complicanze il successivo 30 settembre, all’ospedale di Agnone. La vittima riportò una frattura cranio-encefalico commotivo con emorragia cerebrale e fratture all’occhio e zigomo destri. Il difensore dell’imputato, Antonino Cerella, ha preannunciato ricorso in appello. Al processo aveva chiesto la derubricazione dell’omicidio in eccesso colposo per legittima difesa.