Con una interrogazione in commissione Tesoro e Finanze, il deputato abruzzese Antonio Martino ( primo firmatario) chiede che “all’Abruzzo, come a Livigno, venga concessa l’esenzione da Iva e accise per 20 anni”.
Una interrogazione in commissione Tesoro e Finanze al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, per sapere se e come il governo intenda dare seguito all’ordine del giorno (accolto il 13 dicembre scorso) che impegnava l’esecutivo “a valutare l’opportunità di adottare ogni iniziativa, anche normativa nel prossimo provvedimento utile, finalizzata a gestire fiscalmente i territori del 1° e 2° cratere 2009 e anni successivi (2016 e 2017) per un periodo non inferiore a 20 anni alla stessa stregua del Comune frontaliero di Livigno”.
L’istanza è stata presentata da un gruppo di parlamentari e vede come primo firmatario il deputato abruzzese Antonio Martino, capogruppo di Forza Italia in commissione Tesoro e Finanze. Nel documento si pone l’accento su “situazioni di profondo disagio che riguardano i territori colpiti da eventi sismici negli anni passati come l’Abruzzo rispetto ai quali sarebbe opportuno intervenire al fine di favorire lo sviluppo economico e la ripresa produttiva”.
“In sostanza, i territori saranno considerati porto franco con l’esenzione, totale o parziale, dell’Iva e delle accise in modo da attrarre grandi aziende ed investimenti in territori in cerca da tempo del rilancio dopo i terremoti – spiega Martino -. Basta con le chiacchiere, questa iniziativa è una delle pochissime soluzioni serie e concrete. Il governo mantenga gli impegni e agisca, c’è la possibilità di inserire la norma nel Def che si discuterà nei prossimi giorni, per dare un segnale chiaro, nel decennale del sisma dell’Aquila del 2009, a tanta gente che ha sofferto e ancora soffre molto, quindi è anche una buona occasione simbolica”.
Nel testo dell’interrogazione si citano i casi positivi dei terremoti del 2012, in particolare in Emilia Romagna.