Nuova protesta “a due ruote” contro l’ordinanza dirigenziale della provincia dell’Aquila di chiusura di oltre trenta arterie che “interessano territori di grande valenza naturalistica e turistica”.
Una cinquantina di centauri aquilani ieri ha “sfidato” l’ente con un “giro in moto di protesta”, contro il provvedimento firmata dal dirigente alla viabilità, Fancesco Bonanni, che si è voluto cautelare in caso di eventuali incidenti e infortuni per il manto dissestato in vari tratti: il gruppo è partito dall’ Aquila, da piazza d’Armi, alla volta del comune montano di Campotosto, percorrendo un tratto vietato alle due ruote. Il provvedimento ha provocato roventi polemiche da parte di motociclisti e ciclisti oltre i confini provinciali e regionali. Finora la Provincia ha risposto con il presidente, Angelo Caruso, il quale ha annunciato stanziamenti e lavori in tempi stretti per riaprire le strade.
“Tolte le moto, Campotosto è praticamente morto. Stiamo parlando di un comune fantasma dopo il sisma del 2009 e dei successivi del 2016 e del 2017, ieri per esempio le strade erano deserte, i locali, i ristoranti, tutto vuoto; vietare il passaggio alle due ruote è condannare le attività a morte certa. Si crea un problema enorme ad un’economia già indebolita e in crisi, ma questo aspetto viene spesso sottaciuto”, attacca Massimiliano Mari Fiamma, direttore di Apindustria L’Aquila che parla come presidente del club Motociclisti Aquilani. Mari Fiamma ha puntato il dito contro la decisione di Bonnanni denunciando che “non ci sono cartelli di divieto sulla strada di Campotosto, né quelli di lavori in corso e non è segnalato neanche il pericolo per il manto dissestato”.