“L’Abruzzo supera i mesi di emergenza sanitaria contenendo la crisi occupazionale e salvaguardando migliaia di posti di lavoro, con risultati molto positivi se confrontati con il contesto nazionale”.
I dati divulgati dall’Istat in merito all’occupazione nel secondo trimestre, per quanto negativi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, non sono allarmanti, soprattutto se vengono rapportati al periodo temporale che coincide con la pandemia mondiale. In una analisi approfondita si evidenzia, infatti, che 2000 delle 3000 unità che hanno perso il posto di lavoro fanno riferimento al settore dei servizi, uno dei più colpiti dall’emergenza Covid.
“I dati pubblicati dall’Istat testimoniano quindi, come evidenziato da importanti analisti economici, la tenuta del mercato del lavoro in Abruzzo, con particolari settori in crescita, come l’agroalimentare e quello farmaceutico che addirittura raggiunge un + 100%. Gli stessi analisti hanno sottolineato la capacità tipicamente abruzzese di sapere reagire alle avversità. Il calo occupazionale dello 0,6% in Abruzzo, confrontato con lo stesso periodo del 2019, rispetto a un trend negativo nazionale del 3,6%, e del 5,3% nel Mezzogiorno, deve diventare stimolo per programmare interventi importanti al fine di salvaguardare l’occupazione. È vero che molti dei risultati sono stati ottenuti anche grazie a un aumento degli inattivi, ma nel complesso non si può fare a meno di rilevare il lavoro svolto dalla Regione Abruzzo attraverso interventi mirati, per limitare le conseguenze devastanti dell’epidemia, creando così i presupposti per la ripresa dell’economia”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.