Violenta la sua ex dopo un nuovo rifiuto, in carcere un 31 enne all’ Aquila. Albanese accusato anche di spaccio.
La Squadra Mobile di L’Aquila ha arrestato nella serata di ieri un 31 enne albanese, con l’accusa di violenza sessuale, atti persecutori e violenza privata nei confronti della sua ex compagna che aveva denunciato i gravi fatti. Il giovane, con numerosi precedenti penali e già raggiunto dalle misure del divieto di avvicinamento e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, non si era mai rassegnato alla fine della relazione: tornato clandestinamente dall’Albania, al rifiuto della sua ex di tornare insieme, l’avrebbe costretto nella casa della stessa donna, ad un rapporto sessuale sotto la minaccia di un coltello.
I poliziotti hanno rintracciato nel comune dell’Aquila il 31 enne irregolare in Italia: in seguito alla perquisizione personale e domiciliare, sono stati rinvenuti circa 15 grammi di cocaina, già suddivise in dosi, con la contestazione anche del reato di illecita detenzione di stupefacenti. L’ordinanza è stata emessa dal GIP del tribunale dell’Aquila Guendalina Buccella, su richiesta del sostituto procuratore Stefano Gallo, alla luce dei gravi fatti di colpevolezza emersi dalle indagini della Squadra Mobile. L’applicazione della misura è stata ritenuta necessaria da parte dalla Procura della Repubblica di L’Aquila, il cui Procuratore capo, Michele Renzo, attraverso la costituzione di una “Task Force” “dedicata al contrasto di questi invasivi comportamenti delittuosi, ha inteso dare un segnale di grande attenzione verso i cittadini più deboli”.
Va sottolineato – si legge in una nota della questura dell’Aquila, “che, in un momento così difficile per il Paese, impegnato a fronteggiare la emergenza sanitaria del Covid19, il risultato investigativo assume una valenza straordinaria, conseguito grazie alla sinergia perfetta tra la Procura della Repubblica e la Polizia di Stato, in una proiezione di massima tutela operata nei confronti delle donne, dei minori e degli altri soggetti considerati più ‘deboli'”. “Il risultato – spiega il questore, Gennaro Capoluongo – è frutto di un ottimo lavoro di squadra degli attori della sicurezza, l’Autorità giudiziaria e la Polizia di Stato, che, nel conferire certezze investigative, sempre più adottano particolare attenzione alle azioni di contrasto alla violenza fisica e psicologica portata contro vittime vulnerabili. L’impegno è quello di continuare ad offrire il massimo aiuto a supporto delle vittime di questi odiosi delitti, nell’ottica di considerare le Istituzioni sempre più vicine alla gente”