Notte in auto o nelle strutture aperte dai comuni per la forte paura: sono in tanti nel Basso Molise ad aver scelto di passare così le ore di sonno invece di rientrare in casa. La scossa di magnitudo 5.1 delle 20.19 di giovedì scorso, e le repliche, sono arrivate come un colpo pesante sui nervi dei molisani: al risveglio è subito partita la macchina dei controlli e dei sopralluoghi.
Molta preoccupazione per lo stato di salute dei ponti e dei cavalcavia: la notizia più importante è la chiusura della statale Bifernina per verifiche su un piccolo ponte tra Palata e Guardialfiera, ma anche l’Abruzzo, dove il sisma si è sentito con particolare forza, ha avviato controlli. Intanto dalla notte è stato chiuso in via precauzionale, lungo la provinciale 111, il ponte sul fiume Sangro che collega, nel chietino, Lanciano alla Val di Sangro e ad Atessa, una delle zone industriali più densamente popolate del centro-sud. Non solo: “Saranno controllati e ispezionati i ponti stradali di competenza della Provincia di Chieti, una cinquantina. Il personale del settore Lavori pubblici e Viabilità è stato richiamato dalle ferie”, ha annunciato il presidente della provincia di Chieti Mario Pupillo, facendo il punto della situazione a Lanciano. La buona notizia è che non ci sono grossi problemi alla diga del Liscione:
“Al momento nessuna criticità, proseguono le verifiche coordinate dal nostro responsabile diga”, ha detto l’ingegner Massimo Pillarella, responsabile del dipartimento Territorio della Regione Molise. ‘Coc’ aperti in tutti i comuni interessati e prime ordinanze di sgombero a Montecilfone, oltre a problemi alla chiesa, dopo le evacuazioni di masserie a Acquaviva già nella notte. Ma è la viabilità, oltre al maltempo che si preannuncia in arrivo, a preoccupare i molisani e infatti si è subito levata la richiesta di mettere mano a piani straordinari. “Gli eventi sismici delle ultime ore hanno riportato in primo piano la necessità di un piano straordinario per la viabilità del territorio per consentire collegamenti più agevoli e valide alternative in caso di emergenze”, hanno detto il consigliere regionale Nicola Eugenio Romagnuolo e i sindaci di Larino e Casacalenda, Pino Puchetti e Michele Giambarba, che hanno chiesto di riprendere al più presto il piano per le aree interne già esistente e, in particolare, il secondo lotto dell’ammodernamento della Statale 87 dalla zona di Casacalenda fino a Larino.
Nel frattempo il presidente della Provincia di Campobasso, Antonio Battista, ha formalmente chiesto in via precauzionale e temporanea, ai sindaci di Termoli, Campomarino, Guglionesi, Larino e Montenero di Bisaccia la chiusura degli istituti scolastici di competenza provinciale, provvedimento che interessa soprattutto il personale tecnico e amministrativo in servizio anche nel periodo estivo. Il ministro dell’Istruzione Bussetti ha confermato la vicinanza del Ministero ed era pronto a raggiungere le zone colpite dal terremoto, ma è stato rassicurato dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale (Usr) del Molise Anna Paola Sabatini su quanto si stava facendo anche per la verifica sulle strutture scolastiche nell’area dell’epicentro. “Le verifiche sono ancora in corso – ha detto Sabatini – e continueranno anche per i prossimi giorni ma posso anticipare che, sostanzialmente, la situazione è tranquilla”. Qualche criticità invece è emersa per il polo liceale di Guglionesi, sempre in provincia di Campobasso.