E’ scontro all’università ‘d’Annunzio’ di Chieti Pescara sul rinnovo del contratto integrativo. La Flc Cigl di ateneo ha espresso sconcerto e smentisce la firma del documento finale con il quale è stato approvato il nuovo contratto integrativo per il personale tecnico amministrativo.
“Noi della Flc-Cgil – si legge in una nota che richiama il comunicato stampa diffuso oggi dall’ateneo abruzzese – non abbiamo firmato alcun accordo e non daremo la nostra approvazione senza che venga prima condivisa la quota Ima da inserire nel contratto e senza che prima vengano stabilite le modalità di erogazione dell’intero fondo, in tutte le sue voci e coperture. Ciò di cui si parla nel comunicato dell’Ateneo, inneggiando a una soluzione non raggiunta realmente, rappresenta per noi l’ennesima soluzione parziale e non risolutiva, fumo per gli occhi di chi – conclude la nota – vuole credere a notizie che non possono soddisfare le reali esigenze dei lavoratori della d’Annunzio, così come emerse dalle battaglie che ci hanno riguardato negli anni precedenti”. Per il rettore, Sergio Caputi, “c’è una giusta, ma anche sostanziale soddisfazione per aver concluso positivamente un percorso né facile né breve fatto di confronto che ha portato un risultato che tutti, parte pubblica e parte sindacale, abbiamo potuto considerare il migliore possibile, quindi sicuramente positivo. Abbiamo dovuto ovviamente rispettare i limiti predisposti dal documento nazionale – aggiunge Caputi – e in quell’ambito abbiamo fatto un buon lavoro grazie alla buona volontà di tutti i presenti che voglio ringraziare per questo, tra questi un particolare ringraziamento va al dottor Andrea Arcangeli, il nostro Dirigente che ha anche in questa fase ha dimostrato competenza, accortezza e grande capacità manageriale. Il Personale Tecnico amministrativo dell’Ateneo – conclude Caputi – attendeva giustamente da molti anni questo risultato che ora attende la prova dei fatti ma questo penso che avverrà in un clima di maggiore serenità e con un rinnovato spirito di collaborazione”.