Sono stati avviati i lavori di “Scavo archeologico e saggi preventivi” nell’area archeologica delle Terme romane di Chieti, all’interno del più ampio progetto “I luoghi della Teate Romana” che, attraverso il finanziamento di 3 milioni di euro da parte del ministero della Cultura, prevede recupero e valorizzazione dei luoghi della Teate romana.
In questo caso si tratta dell’ultima delle fasi propedeutiche e conoscitive dell’area archeologica delle terme, un luogo complesso il cui primo scavo risale agli anni Quaranta del Novecento. I lavori avviati da qualche giorno, per un importo a base di appalto di 149.507,19 euro, sono stati affidati all’impresa “ZIS, Archeologia e Restauro”. Il cantiere avrà una durata di 60 giorni, la riconsegna dell’area è prevista per i primi giorni di agosto. La direzione lavori è affidata a Rosanna Tuteri, Funzionario archeologo della Sabap per le province di Chieti e Pescara. Concluse le operazioni di pulizia dell’area saranno avviate le vere e proprie operazioni di scavo.
“Le indagini e gli studi stratigrafici dei depositi residui – si legge sulla pagina Facebook della Soprintendenza – sono necessari alla comprensione del monumento e al riconoscimento degli antichi piani di calpestio soprattutto nel piazzale di accesso dei quali si terrà conto nella successiva realizzazione del giardino urbano. Lo studio dei rapporti stratigrafici murari, soprattutto nelle fondazioni, contribuirà a rendere maggiormente evidente la periodizzazione di un luogo conosciuto nella sua fase generica di frequentazione in età romana, tra I e II secolo. Queste indagini profonde devono essere effettuate nell’area di ingresso all’attuale area archeologica, nel piazzale antistante le cisterne, nella zona del praefurnium e in tutto il settore orientale interessato da uno scivolamento a valle: qui sarà particolarmente interessante indagare le relazioni esistenti in antico tra le strutture romane e le probabili preesistenze che nel Settecento dettero origine a una fontana”.