I due dirigenti di Attiva spa, denunciati da un dipendente, sono stati assolti perché il fatto non sussiste; per il Tribunale di Pescara cade l’accusa di truffa e abuso d’ufficio.
Massimo Del Bianco e Pierluigi Montebello, direttore e responsabile del personale di Attiva Spa, sono stati assolti dall’accusa di abuso d’ufficio perché il fatto non sussiste. I due dirigenti della società, operante nel settore dei rifiuti, erano stati accusati anche di truffa, ma il gup del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha giudicato l’imputazione non procedibile per difetto di querela.
Al centro della vicenda, risalente al 2014, una presunta truffa ispirata dai due imputati, assistiti dall’avvocato Vincenzo Di Girolamo. Di fronte a una presunta richiesta di prestito avanzata da un dipendente, operatore ecologico, Del Bianco e Montebello – aveva sostenuto l’accusa – lo avrebbero invitato a mettersi in malattia senza giustificare l’assenza, con l’intesa che poi lo avrebbero licenziato per giusta causa, che lui avrebbe impugnato il licenziamento e che alla fine, tramite conciliazione, il dipendente avrebbe ottenuto i 6.500 euro richiesti e sarebbe stato anche riassunto. Il dipendente si era cautelato registrando la conversazione, che tirò fuori successivamente, per denunciare i due dirigenti, dopo che in seguito al licenziamento ottenne i 6.500 euro, ma si ritrovò senza lavoro, senza gran parte del Tfr e non fu mai più riassunto.
I due imputati hanno sempre respinto le accuse, riferendo che il dipendente aveva subito un provvedimento disciplinare gravissimo, che fino a quel momento si era assentato dal posto di lavoro già numerose volte e che per questo era stato anche sottoscritto un accordo davanti alla Commissione Provinciale del Lavoro, al quale il dipendente non si sarebbe mai opposto e che non prevedeva il reintegro.