Continua fino al 29 marzo 2019, alla galleria Vistamare di Pescara, la grande mostra dedicata alle opere grafiche di Alberto Burri.
Un vero e proprio colpaccio artistico quello messo a segno dalla titolare della galleria Vistamare, Benedetta Spalletti, che è riuscita a portare a Pescara un’esposizione pressoché esaustiva dell’ampio e forse meno noto ciclo di produzioni grafiche firmate dal maestro umbro. Si tratta di opere appartenenti a sette cicli della straordinaria creazione di Burri: dalle Combustioni (1965) ai Cretti (1971), dai Multiplex (1981) ai Mixoblack (1988), dal Sestante (1989) agli Oro e Nero (1993), ai Monotex (1994), nonché il Multiplex Rosso Alfa, 1982 e un Cellotex, la cui materia ha distinto tutta la creazione di Burri a partire dagli anni Cinquanta agli anni Novanta.
L’evento offre un’ampia panoramica del repertorio calcografico di Burri, artista vocato ad una continua sperimentazione sui materiali e sui processi creativi.
“Nel corso di oltre quarant’anni – si legge nella nota di accompagnamento alla mostra – maestri incisori e calcografi di elevata perizia e sensibilità, come Rossi, Ascani (Nuvolo), Remba, Castelli, Baldessarini, collaborando con il Maestro lo hanno coadiuvato nelle ricerche e soluzioni magistrali fornendo livelli qualitativi di estremo valore tecnico e artistico. La mostra mette in risalto un lato meno conosciuto dell’opera di Burri a cui egli tuttavia si dedicava con particolare impegno e assiduità, proteso al raggiungimento di esiti inediti sul piano delle tecniche e dell’immagine. Insieme alla Nuova Raccolta dell’Opera Grafica aperta dopo il 2017 presso il Museo degli Ex Seccatoi del Tabacco a Città di Castello (Perugia), la mostra di Pescara espone attualmente il nucleo più vasto di opere grafiche di Burri osservabile in una sede espositiva privata”.
Alberto Burri è nato a Città di Castello nel 1915 ed è morto a Nizza nel 1995. La sua opera riscuote il riconoscimento dei maggiori musei e delle più importanti collezioni di tutto il mondo. Assecondando il desiderio dell’artista di donare un consistente numero di opere alla propria città natale, nel 1978 venne istituita la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri a Città di Castello.
Burri prese parte più volte alla Biennale di Venezia e a Documenta Kassel, appuntamenti imprescindibili per l’arte contemporanea. Le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo, come il Centro Georges Pompidou di Parigi, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, la Tate Gallery di Londra, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, Il Castello di Rivoli, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. La critica internazionale ritiene l’artista umbro uno dei nomi più importanti e rappresentativi dell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi.