Il sommelier Paolo Lauciani a Villamagna

Un appuntamento per festeggiare i 50 anni del Montepulciano d’Abruzzo, con ospiti provenienti da tutta Italia e la partecipazione dell’Università d’Annunzio Chieti Pescara, ma anche per sottolineare l’importanza del buon bere nella dieta mediterranea e i risvolti etico sociali di alcuni progetti legati al vino.

E’ il Leit motiv dell’evento “QUANDO IL VINO FA BENE…ALLA SALUTE E AL SOCIALE”, ospitato a Miglianico. Una degustazione organizzata da La Cascina del Colle, che festeggia il Montepulciano d’Abruzzo e l’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) che spengono 50 candeline. Protagonista una degustazione di varie annate del Montepulciano d’Abruzzo condotta da Paolo Lauciani, sommelier di Bibenda e della rubrica Gusto del Tg5, per ripercorre tutte le principali tappe che hanno scandito il suo cammino. Un percorso fatto anche di tradizione, innovazione e sperimentazione, frutto della ricerca enologica, approfondita dall’enologo Vittorio Festa e dal presidente del Consorzio Montepulciano d’Abruzzo, Valentino Di Campli. Sei i vini in degustazione, che rappresentano le “Sei facce del Montepulciano”: Ducaminimo Montepulciano d’Abruzzo DOC; Bio zero Abruzzo Rosso DOC senza solfiti aggiunti; Invasione Villamagna DOC; Invasione Villamagna DOC Riserva; Mammut Montepulciano d’Abruzzo DOC; e Negus Montepulciano d’Abruzzo DOC.

“Non ci crederete, ma – spiega Paolo Lauciani, sommelier di Bibenda e volto noto della tv nazionale – la mia prima missione per la rubrica Gusto del Tg5, più di 15 anni fa l’ho fatta proprio qui a Villamagna, dove sorge La Cascina del Colle. Oggi come allora il Montepulciano d’Abruzzo dimostra di essere un vino versatile, di struttura, ma anche più gentile, come testimonia questo percorso sensoriale, in cui siamo partiti da un vino più giovane fino ad annate e riserve di oltre 10 anni, che raccontano la plasticità di vino e vitigno. Il Montepulciano purtroppo paga lo scotto di aver dato tanto, di essere stato utilizzato come vino da taglio, in una parola di essere stato troppo generoso, a dispetto della sua identità. Poi bisognerebbe guardare anche al prezzo, purtroppo fino a quando continueremo a trovare sugli scaffali dei supermercati delle bottiglie di Montepulciano d’Abruzzo a pochi euro, poi solo gli intenditori saranno disposti a pagarlo 10 volte di più, malgrado la qualità. Questo non accade per esempio per l’Amarone, dovete essere più orgogliosi del vostro vitigno e della vostra regione”.

L’evento ha ospitato inoltre un interessante confronto sulla dieta mediterranea e sul valore del vino biologico in Italia e all’estero, grazie alla partecipazione del professor Angelo Cichelli, ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università d’Annunzio Chieti Pescara e presidente del corso di Laurea magistrale in Scienze dell’Alimentazione e Salute.

“Siamo sempre attenti – hanno spiegato Alessio D’Onorio al timone de La Cascina del Colle e l’enologo Vittorio Festa – alla qualità dei nostri vini, che parte dalla cura della terra e dei vigneti, parte dalla lito esposizione al sole, dalle brezze di mare e Monti che si incrociano sui nostri appezzamenti. E poi in cantina cerchiamo di assecondare la natura, in alcuni casi senza l’aggiunta dei solfiti, e facendo in modo che non si sviluppino ammine biogene, responsabili del famoso cerchio alla testa dopo aver bevuto. Per noi il vino deve far bene alla salute e anche al sociale, quest’anno, devolveremo all’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) parte del ricavato delle vendite di dicembre dei due vini: “Villamagna DOC INVASIONE” e “Villamagna DOC Riserva INVASIONE”.

Un focus sull’importanza di comunicare il vino abruzzese e il Montepulciano d’Abruzzo in particolare all’estero, grazie all’intervento di Anna Ledebeva, giornalista del quotidiano The Telegraph, Italy Magazine, the Grand Wine Tour, International Living. Infine il referente Aism della sezione di Chieti, Marianna Cianciarulo, ha illustrato il progetto a favore dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla, a cui La Cascina del Colle devolverà parte del ricavato.

 

Fabio Lussoso: