L’Rt calcolato sui sintomatici resterà tra gli indicatori di riduzione del rischio, ma non rappresenterà più un automatismo per determinare l’assegnazione dei colori alle regioni.
E’ quanto si apprende, da fonti che lavorano alle modifiche dei parametri, in merito all’aggiornamento degli indicatori a cui lavorano Iss, Ministero e Regioni. L’automatismo, come già annunciato, riguarderà esclusivamente l’incidenza dei contagi sulla popolazione e il tasso di ospedalizzazione (Rt ospedaliero). In generale, gli indicatori passeranno da 21 a 10 o 12. Lunedì è previsto un incontro tra tutte le componenti per un accordo definitivo. Nel confronto tra il Ministero, l’Iss e le Regioni, uno dei punti di caduta per un eventuale accordo – a quanto si apprende – era rappresentato proprio dalla permanenza dell’ ‘Rt calcolato sui sintomatici’ purché non rappresentasse un automatismo, visto che in precedenza i governatori ne avevano proposto l’eliminazione.
Tra i 21 indicatori che invece potrebbero essere eliminati, ci sarebbe il parametro sul numero di persone dedicate al contact tracing in ogni regione. E’ anche previsto per la zona bianca, gialla e arancione, un innalzamento della soglia minima di tamponi da effettuare, che sarà comunque proporzionato ai vari livelli di rischio legati all’incidenza. In zona rossa, che scatterebbe con oltre 250 casi Covid su 100mila abitanti, resta l’ipotesi di effettuare un minimo di 500 tamponi ogni 100mila abitanti.