Musei Chieti, il Comitato cittadino scrive al ministro Franceschini

In merito alla situazione dei Musei Archeologici Statali di Chieti il Comitato cittadini per la salvaguardia e il rilancio della città scrive al ministro Dario Franceschini.

In una lettera a firma del coordinatore Giampiero Perrotti, il Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio di Chieti, un coordinamento tra 80 associazioni culturali, di categoria e di club service nato nel 2014 e da allora sempre attivo in particolare nelle tematiche culturali precisa che:

“dopo la lunga, dolorosa parentesi imposta dal Covid, i Musei italiani sono stati restituiti al piacere degli occhi e delle menti degli appassionati. Tutti, a eccezione di due. Entrambi in Abruzzo, entrambi a Chieti: l’Archeologico nazionale di “Villa Frigerj” e l’Archeologico nazionale “La Civitella”.

Per dire del loro valore, del primo basterà ricordare che ospita il più importante reperto storico-artistico della Civiltà italica, quel Guerriero di Capestrano che, esemplare unico, di per sé merita un intero impianto museale e che Lei, il 12 giugno 2015, in visita a Chieti commentò con “da solo vale viaggio”; del secondo, inserito in un parco con i resti di un anfiteatro romano, varrà rifarsi alle dichiarazioni dell’attuale Direttrice generale del Polo Museale d’Abruzzo, dott. Mariastella Margozzi, la quale in un incontro nel febbraio scorso con gli amministratori locali ebbe a definirlo “un polo di grande valore e storia”.

Per entrambi, si legge sempre nella lettera, la motivazione addotta per la mancata riapertura è stata quella della necessità di procedere a urgenti e non rinviabili lavori di manutenzione. Senz’altro sarà anche così. Ma non solo così. Va infatti ricordato che quando di lavori neppure si parlava, e quando tutti gli altri Musei d’Italia erano aperti, il “Frigerj” e “La Civitella” spalancavano i loro cancelli a turno, solo due mezze giornate ciascuno, il sabato e la domenica, perché altro non si poteva con un organico complessivo di dieci operatori destinati all’accoglienza e alla vigilanza quando ne occorrerebbero almeno il doppio. E questo senza parlare della carenza di altre figure professionali.

In ogni caso, aggiunge ancora Perrotti, anche se i lavori dovessero concludersi in “breve tempo”, secondo alcune assicurazioni, o in una data che “non siamo ancora in grado di stabilire”, come da risposta della Sua Segreteria particolare alla lettera di richiesta di informazioni di un avvocato teatino, il problema di fondo, quello della grave carenza di organico, resterebbe. E se non vi si porrà rimedio il “Frigerj” e “La Civitella” torneranno certo ad aprire, prima o poi, ma a singhiozzo, nei fine settimana, al pari del Museo dell’uncinetto o di quello degli zufoli di terracotta.

La verità, Signor Ministro, è che i due Musei Nazionali Archeologici di Chieti, i più importanti d’Abruzzo, pagano anni e anni di sottovalutazione, se non di scarsa attenzione. Ne dà una piccola, significativa testimonianza il cartellone scolorito dal sole che ancora campeggia sul muro di cinta della Civitella. Vi si legge: “Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Risanamento e protezione delle coperture del complesso museale. Inizio lavori: 10/05/2017, fine lavori prevista per il 06/09/2017”.  Dei nuovi lavori che sarebbero indispensabili e urgenti, causa ufficiale dell’attuale chiusura, ad oggi invece non c’è traccia alcuna.

Il Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio di Chieti, Signor Ministro, per una definitiva, valida soluzione del problema che sia coerente con il valore artistico-culturale e la capacità attrattiva dei due complessi museali conta sulla Sua sensibilità.

Sensibilità e lungimiranza delle quali la nostra Città ha già avuto prova quando Ella, accogliendo, fra le altre, anche una nostra sollecitazione del 27 dicembre 2019, restituì a Chieti la sede della Direzione regionale del Polo Museale d’Abruzzo nel quadro di una più equa ripartizione degli Uffici del Mibact nella nostra regione. Un provvedimento adottato nel febbraio del 2020 ma che, al momento, trova riscontro soltanto sulla carta intestata del Polo che ne indica l’ubicazione in via Costanzi 2, presso il Museo di Villa Frigerj, dove ad oggi, però, non un impiegato, una sedia, un tavolo, faldoni e documenti della Direzione vi sono approdati dalla precedente sede.

Anche di questo, si legge infine nella lettera, il Comitato intende portarLa a conoscenza affinché vengano assunte le dovute decisioni, tenendo tra l’altro conto che i più importanti musei e luoghi della cultura oggi afferenti al Polo museale sono concentrati proprio a Chieti, nella sua provincia (Abbazia di San Giovanni in Venere, Fossacesia), nella vicina Pescara (Casa Museo di Gabriele d’Annunzio) e provincia (Abbazia di San Clemente a Casauria, Castiglione a Casauria; Chiesa di San Bartolomeo, Carpineto della Nora)”.

 

 

 

Fabio Lussoso: