Mercoledì 9 Settembre in mattinata presso il tribunale di Teramo, sarà discussa davanti al gip l’opposizione presentata dalla Stazione Ornitologica Abruzzese alla richiesta di archiviazione formulata dalla Procura nell’ambito della seconda inchiesta, in ordine di tempo, aperta sul sistema Gran Sasso.
Richiesta di opposizione a cui l’associazione ambientalista si oppone e che, sempre secondo quest’ultima, non terrebbe conto di tutta una serie di questioni sollevate nei numerosi esposti presentati. Per la Stazione Ornitologica abruzzese, in particolare, nonostante il Noe avesse sottolineato testualmente, in un informativa degli inizi del 2019, una “gestione operativa dei rifiuti degli esperimenti da parte dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso insufficiente dal punto di vista del controllo e della tracciabilità”, la Procura nella richiesta di archiviazione non avrebbe approfondito “adeguatamente una segnalazione così dura da parte della Pg”. Inoltre, sempre secondo l’associazione, “la valutazione di incidenza sugli esperimenti dei Laboratori di Fisica, come Borexino, era necessaria anche per la Procura di Teramo ma non è stata mai fatta. La direttiva, secondo i Pm, sarebbe rimasta, testualmente, “inattuata”. I reati, però, sempre secondo i Pm sarebbero prescritti quando ad avviso di chi si oppone all’archiviazione è evidente che l’omissione è permanente essendo l’esperimento Borexino ancora in corso.
“Sarebbe come ammettere che qualcuno possa continuare a guidare senza patente perché la doveva chiedere 20 anni fa e non l’ha fatto allora”. Tra le numerose questioni sollevate dall’associazione nella richiesta di opposizione all’archiviazione anche l’assenza di un “adeguato approfondimento a giudizio degli opponenti da parte dei pm sulle inequivocabili omissioni relative all’applicazione della Direttiva “Seveso” sulla prevenzione degli incidenti rilevanti” e gli aspetti relativi “ai titoli edilizi sollevati negli esposti del 2018, con gli stessi laboratori che in una recente nota ammettono di aver depositato a novembre 2019, a indagini già chiuse, al Comune di L’Aquila la Scia in sanatoria per il bunker di cemento armato costruito nei laboratori per schermare le radiazioni dell’esperimento LUNA MV.”