Schiacciante: la vittoria dei sì all’intesa per gli esuberi alla Brioni è senza se e senza ma: la maggioranza dei lavoratori ha approvato l’ipotesi di accordo alla Brioni Roman Style di Penne.
Ieri i lavoratori, convocati in assemblea dalle organizzazioni sindacali e dalle Rsu, hanno approvato a maggioranza la bozza emersa dal vertice tra sindacati e dirigenza. L’obiettivo è salvare il salvabile e portare a casa un risultato utile per combattere la crisi aziendale della storica azienda pennese, da anni in mano alla holding francese Kering. Ieri ai lavoratori della Roman Style è stato chiesto di pronunciarsi sulla proposta d’accordo avanzata dalla società, fermo restando il prosieguo delle trattative. L’accordo ha ridotto il numero degli esuberi e ha dato l’ok anche alla riduzione di ore di lavoro – e di salario – un impatto economico che dovrebbe essere in parte mitigato da una quota compensativa una tantum. Alla fine, tra tagli, riduzioni e mobilità volontaria anticipata, lasceranno gli stabilimenti dell’area vestina 154 lavoratori. Ora la proposta tornerà al Ministero dello Sviluppo Economico, mentre in parallelo proseguiranno le trattative tra sindacati e proprietà, soprattutto per scongiurare la procedura di mobilità forzata che l’azienda potrebbe avviare nel caso in cui non si riuscissero a raggiungere i 139 full time che dicano sì a quella volontaria incentivata. Cauto ottimismo da parte dei sindacati, anche se si sussistono alcune perplessità: per Domenico Ronca della Filctem Cgil occorre che all’estrema flessibilità dei lavoratori corrisponda la salvaguardia dei livelli occupazionali.