Incendio doloso e appropriazione indebita, queste le accuse mosse a Antonella Gasparro, la donna che a Chieti è accusata del rogo al circolo sotto sfratto.
L’incendio venne appiccato il 27 ottobre del 2015 all’interno dei locali di viale Unità d’Italia, a Chieti Scalo, dove la donna gestiva il circolo privato Cohiba. Due giorni dopo i locali avrebbero dovuto essere liberati perché oggetto di uno sfratto esecutivo. La donna, assistita dall’avvocato Massimiliano Bravin di Pescara, è stata rinviata a giudizio dal gup Luca De Ninis. Il processo è stato fissato per il 2 marzo del 2017. Il rogo era divampato in diversi punti dell’immobile, le fiamme danneggiarono anche la parte sovrastante dello stabile che fu necessario evacuare. La Gasparro sarebbe stata individuata grazie alle dichiarazioni di alcuni testimoni. La donna si sarebbe anche appropriata di una serie di beni, valore circa 10.000 euro, che le erano stati concessi in uso temporaneo dal proprietario dell’immobile al momento dell’affitto e che non c’erano più al momento della riconsegna del locale. I proprietari dell’immobile dato alle fiamme, moglie e marito, assistiti dall’avvocato Mauro Faiulli, si sono costituiti parte civile e hanno chiesto danni per 139 mila euro.