Ad attenderli, oltre agli operatori della struttura, c’era CasaPound, con tanto di striscione: a Lanciano sono arrivati i primi migranti ospitati in contrada Villa Elce.
Volevano un’altra location, e invece se li trovano vicini; volevano le famiglie e invece sono arrivati solo uomini, più o meno giovani. Non si può dire che l’emergenza migranti abbia tenuto conto delle proteste del comitato Villa Elce, la contrada di Lanciano scelta per ospitare una ventina di persone provenienti dai centri di prima accoglienza. Ma, mentre il battagliero comitato sembra aver smorzato i toni, mostrandosi “solidale e comprensivo con queste persone”, CasaPound si inserisce nella scia lasciata vacante piazzandosi eloquentemente davanti alla struttura che ospita i migranti. Nessun baccano, i militanti dell’associazione di estrema destra si sono limitati ad esporre uno striscione. Intanto nella ex Rsa di Villa Elce sono arrivati in 15, dai 18 anni in su, tutti maschi, provenienti per lo più da Costa d’Avorio e Bangladesh e già transitati dal centro di accoglienza di Agrigento. Tornando alle polemiche, gli uomini e le donne del comitato Villa Elce, la cui portavoce Florina Fedele è stata intervistata dal quotidiano Il Centro, “si dissociano dalle iniziative di CasaPound e precisano di non essere contro i profughi ma contro chi li sfrutta”. L’argomentazione non fa una piega, d’accordo. Peccato che non emerga anche quando i migranti sono lontani dalle loro abitazioni. (Immagine di repertorio).
Vedi anche:
servizio raccolta firme contro