Ryanair, l’Aeroporto d’Abruzzo sul tavolo romano

Oggi un incontro definito “passaggio tecnico”, poi toccherà alle scelte della politica: la permanenza di Ryanair all’Aeroporto d’Abruzzo sul tavolo romano del Mef.

Aggiornamento ore 15.00:

Si avvia verso una soluzione positiva la vicenda Ryanair. E’ l’esito dell’incontro che si e’ svolto, stamani, a Roma, nella sede del ministero dell’Economia, per verificare la tabella di marcia per la norma volta alla riduzione della sovratassazione sui biglietti aerei connessa al mantenimento della connettivita’ low cost. Alla riunione hanno partecipato il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, e Roberto Garofoli, capo di Gabinetto del ministero. Nello specifico, e’ stato stabilito che – grazie a risorse stanziate dal ministero dell’Economia e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – nella legge di conversione del “Decreto Enti Locali” (D.L. n. 113 del 24 giugno 2016), attualmente in discussione alla Camera, sara’ inserito un emendamento del Governo con il quale verra’ eliminata la sovrattassa aeroportuale dal 1 settembre. Per gli anni successivi si inserira’ apposita norma nella proposta di Legge di stabilita’ in preparazione per il biennio 2017/18.

I presidenti D’Alfonso e Pigliaru commentano così l’esito della riunione:  “E’ un grande risultato che premia il lavoro diuturno fatto con il Governo e con Ryanair. Ringraziamo il ministro Graziano Delrio, il premier Matteo Renzi e il lavoro di supporto svolto dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni diretta da Stefano Bonaccini. Continueremo a lavorare in Europa affinche’ sia sancito il diritto comune alla mobilita’ low cost senza vincoli per i bilanci pubblici”.

REAZIONI E COMMENTI:

Armando Foschi di Pescaramipiace in una nota scrive che “Prima di cantare vittoria e brindare, affibbiandosi il merito di aver salvato il collegamento aereo con Ryanair, consiglierei al Presidente D’Alfonso un atteggiamento più prudenziale: l’eliminazione della sovrattassa del Governo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso stracolmo della compagnia irlandese, è legata infatti all’approvazione di un emendamento che deve ancora passare alla Camera. Ora, considerando che quella manovra farà perdere al Governo 400milioni di euro, ci chiediamo se riuscirà a superare il placet renziano, interessando solo due Regioni. A questo punto, se il Governatore d’Abruzzo ha un tale potere di convincimento, ci chiediamo perché non lo metta a frutto per la sua regione, facendo ridurre di 5 punti l’Irap a carico delle nostre imprese. La verità è che il cammino per mettere al sicuro il nostro aeroporto, scongiurando la perdita dei voli internazionali, è ancora lungo e tortuoso, pieno di insidie, e non permette facili entusiasmi né personalismi”. A dirlo è stato Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che per primo, lo scorso inverno, ha svelato il piano di dismissione della base Ryanair a Pescara, prima smentito, e poi clamorosamente confessato dal Governo D’Alfonso.Appena due mesi fa, il 15 maggio, dalla Sardegna erano rimbalzate notizie tutt’altro che rassicuranti . Ovvero, a fronte di un’interpellanza urgente presentata in aula dal deputato Mauro Pili, il Governo aveva ribadito in modo definitivo che per il 2016 non vi sarebbe stata alcuna riduzione delle tasse e che l’eventuale, ipotetico, taglio del 2017 sarebbe stato valutato solo se il gettito del 2016 sarebbe stato superiore alle previsioni. In caso contrario il Governo non intendeva tornare sui propri passi, parole definitive che chiudevano le porte a qualunque possibile trattativa, semmai ce ne fosse stata una. Ora, tutti sappiamo che il taglio delle tasse passeggero era una delle condizioni poste dalla Ryanair per valutare la possibilità di mantenere la propria base operativa a Pescara, ed è chiaro che, caduta tale possibilità, Ryanair avrebbe portato a termine la propria operazione commerciale. Tradotto: a partire dal primo novembre prossimo, come già preventivato, perso nel frattempo anche il collegamento con Roma effettuato da Alitalia, il nostro scalo rischia di perdere tutte le rotte internazionali, uscendo fuori dal circuito dei grandi aeroporti di riferimento, facendo tramontare anche il teorico sviluppo come terzo aeroporto di Roma, e avviandosi verso il sentiero del declino e del declassamento, con il rischio ormai concreto e tangibile di perdere la qualifica di aeroporto di interesse nazionale. Oggi, a detta del Presidente D’Alfonso, la situazione si sarebbe completamente ribaltata, ovvero il Governo Renzi sarebbe pronto a togliere la sovrattassa, istituzionalizzando, addirittura, con un’apposita norma, gli aiuti per compagnie e voli low cost. Tanto ottimismo, però, ci ha insospettito, così come ci ha insospettito l’aver rinviato il provvedimento al prossimo primo settembre, ed è lì che abbiamo scovato la bufala: ovvero, il provvedimento non può essere immediatamente esecutivo perché la proposta di eliminazione della sovrattassa con l’emendamento deve ancora passare alla Camera, dove non è detto che strapperà l’approvazione se consideriamo che tale operazione costerà al Governo Renzi ben 400milioni di euro. A questo punto  vista la capacità persuasiva del Governatore, di cui però a oggi dubitiamo, ci chiediamo perché non si attivi anche per far abbassare di 5 punti l’Irap alle imprese della nostra regione”.

il Video:

 

Forse c’è ancora qualche possibilità per salvare il salvabile: se dopo l’incontro di oggi si andrà incontro alla soluzione del caso non è ancora dato sapere, ma almeno ci si prova. La perdita dei voli Ryanair sarebbe troppo lacerante per le economie locali di quei territori che la compagnia irlandese è pronta a lasciare orfani di voli, e tra questi figura anche l’Aeroporto d’Abruzzo. Il tema è oggetto dell’ennesimo incontro romano durante il quale le opzioni di salvataggio dei voli low cost vengono vagliate da un tavolo istituzionale. Oggi il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, è nella sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze della capitale per un faccia a faccia con il consigliere Roberto Garofoli, capo di gabinetto dello stesso Mef. Oggetto della riunione è la verifica della tabella di marcia relativa alla possibile riduzione della tassazione dei biglietti aerei. Era stato proprio l’aumento delle tasse aeroportuali a spingere la Ryanair ad abbandonare alcune basi italiane, tra le quali quella abruzzese. La compagnia aerea aveva motivato la decisione con l’impossibilità a mantenere la connettività aerea in modalità low cost. Dall’altro lato però occorre capire come compensare la perdita che deriverebbe dall’eventuale cancellazione dell’aumento (le tasse aeroportuali sono state portate da 6,50 a 9 euro a passeggero). L’aumento mette in ginocchio diversi piccoli aeroporti, tra cui quello d’Abruzzo, che si reggono in gran parte sul traffico dei voli low cost, sia nazionale che europeo. In particolare, gli scali più interessati dall’addio delle basi Ryanair sono, oltre Pescara, Alghero, Cagliari, Bari e Ancona. Sul piatto c’è anche la questione, tutta europea, relativa al no di Bruxelles agli aiuti di Stato in favore delle compagnie: tra tasse aumentate e aiuti finiti la pietanza è troppo indigesta per la compagnia irlandese. Forse tanto il Governo quanto l’Europa dovrebbero tenere in maggior conto la legge della domanda e dell’offerta: “morto” uno scalo, se ne fa un altro, e Ryanair non avrebbe problemi a trovarlo, mentre gli aeroporti privati dei suoi voli rischierebbero di restare a terra.

EMENDAMENTO DEL RIO

Nel corso della riunione é stata annunciata la presentazione di un emendamento al decreto legge sugli enti locali del ministro ai Trasporto Graziano Del Rio grazie al quale saranno stanziati circa 62 milioni di euro per evitare la sovrattassa a causa della quale Ryanair si sarebbe ritenuta costretta ad abbandonare gli scali di Sardegna, Abruzzo ed Emilia Romagna:

“Un perfetto lavoro in sinergia – ha dichiarato al Tg8 il presidente Luciano D’Alfonso – tra Regione Abruzzo, Sardegna, Emilia Romagna, Ministero all’economia e Ministero ai trasporti, grazie al quale sono state poste tutte le condizioni necessarie per scongiurare l’abbandono di Ryanair intanto dal primo settembre a fine anno. Per il 2017 e per il 2018 saranno garantite misure necessarie sulla legge di stabilità per assicurare i voli anche per le successive annualità”