Teramo, la Veco di nuovo in piazza. I dipendenti della storica fonderia di Martinsicuro di nuovo impegnati in un presidio di lotta, in contemporanea con l’incontro in corso alla Prefettura di Teramo.
Alla riunione dovrebbero essere presenti i rappresentanti sindacali, il Prefetto, i vertici aziendali e il sindaco di Martinsicuro Paolo Camaioni, oltre ai rappresentanti dell’Arta, di Confindustria e della Regione Abruzzo, con il vicepresidente Giovanni Lolli. Oggetto dell’incontro è il reiterato rinvio della conferenza di servizi per il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia). La situazione è sempre più ingestibile, le continue diffide e le pastoie burocratiche rischiano di portare alla chiusura un’azienda che occupa 75 dipendenti.
“Il Tar Abruzzo si è espresso in questi giorni imponendo agli enti preposti la convocazione entro 5 giorni della conferenza di servizi dell’Aia – spiega Giampiero Dozzi della Fiom Cgil – e speriamo che adesso qualcosa si muova. La situazione è insostenibile. A giugno, in seguito ad una diffida, l’azienda si è trovata a dover bloccare l’attività. Poi c’è stata la sospensione della diffida per 90 giorni – continua Dozzi – ma a settembre nuovo stop. Restava un’attività residuale per tenere in sicurezza i forni, mentre adesso è tutto fermo. Fino ad oggi la ditta ha assicurato gli stipendi ma ora è in sofferenza. Abbiamo bisogno di capire come si sblocca la situazione”.